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Una guida Otovo su come aumentare la potenza del tuo contatore

L’aumento del prezzo dell’energia - dettato dalla crisi energetica, climatica ed economica che sta caratterizzando quest’ultimo periodo - sta avendo ripercussioni su moltissimi aspetti della nostra vita. Oltre a un aspetto psicologico, assolutamente da tenere in considerazione poiché di vitale importanza, il periodo di incertezza che stiamo vivendo sta minacciando seriamente gli equilibri economici del nostro Paese e, purtroppo, il tutto è aggravato dalle problematiche legate al surriscaldamento globale e ai disastri climatici.

Oltre a questi aspetti negativi, però, fortunatamente sono state avviate numerose iniziative per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati dagli Accordi di Parigi e ripresi dall’Agenda 2030, ovvero il mantenimento del rialzo delle temperature al di sotto di 1,5°C entro il prossimo decennio. In questo macro quadro proiettato alla transizione energetica rientra anche l’energia solare, fonte rinnovabile la cui presenza è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi sostenibili per la salvaguardia del nostro Pianeta.

È per questo motivo, e molti altri ancora, che installare un impianto fotovoltaico è tra le soluzioni migliori per accelerare il percorso verso la sostenibilità e la produzione di energia pulita nel nostro domani. Ma ti sei mai chiesto come l’integrazione di un sistema solare nel tuo ambiente domestico possa influenzare il funzionamento del tuo contatore di energia? Sai per caso come si effettua un aumento di potenza per soddisfare a pieno il tuo fabbisogno domestico?

Te lo spieghiamo noi in questo articolo Otovo!

Continua a leggere per scoprire come effettuare un aumento di potenza del tuo contatore di energia, come procedere, determinare la potenza necessaria e molto altro ancora. Ma prima, calcolati un preventivo gratuito immettendo l’indirizzo nella barra sottostante.

Sei pronto? Iniziamo!


Aumento potenza contatore: tutto quello che devi sapere

La scelta di aumentare la potenza del tuo contatore di energia è dettata la maggior parte delle volte dalla necessità di evitare il malfunzionamento dei tuoi elettrodomestici e dei tuoi dispositivi elettronici all’interno della tua abitazione. Ti sarà certamente capitato di subire delle interruzioni di energia elettrica a causa di un sovraccarico di corrente.

Quando si usano contemporaneamente molti elettrodomestici, infatti, è possibile che l’impianto elettrico si sovraccarichi e vada dunque in modalità di protezione, bloccando momentaneamente la fornitura di corrente elettrica, che potrà essere facilmente reimpostata alzando la levetta del contatore nella posizione di accensione. Anche se trascurabile, questa eventualità potrebbe significare che per la tua abitazione potresti avere bisogno di un quantitativo massimo di energia elettrica superiore rispetto a quello di cui stai usufruendo sul momento, perché probabilmente, rispetto ai tuoi consumi, la tua fornitura di energia elettrica non è sufficiente a sostenere il tuo fabbisogno, soprattutto se sei solito utilizzare elettrodomestici con una bassa categoria energetica (e dunque che consumano molto).

Che fare, allora? Aumentare la potenza del tuo contatore di energia ed evitare in questo modo di limitarti nell’utilizzo di energia elettrica all’interno della tua abitazione!

Seppur l’aumento di potenza di un contatore sia un’operazione abbastanza semplice da svolgere è bene, però, conoscere nel dettaglio le modalità e i costi. Scoprili di seguito continuando a leggere il nostro articolo.

Come procedere per aumentare la potenza del tuo contatore: analizza le tue abitudini energetiche

Quando la tua corrente salta spesso a causa di sovraccarichi di energia può essere molto fastidioso, oltre a precluderti il corretto utilizzo dei tuoi dispositivi. In questo caso, allora, potrai muoverti secondo due modalità:

  • Analizza i consumi e il numero degli elettrodomestici presenti e utilizzati nella tua abitazione e, alla luce di questa analisi, valuta una riorganizzazione dei tuoi consumi per evitare il blocco del contatore. In alcuni casi, per esempio, è sufficiente impegnarsi a non utilizzare contemporaneamente due elettrodomestici ad alto consumo (come lavatrice e forno);
  • Contatta il tuo fornitore di energia e richiedi l’aumento di potenza del tuo contatore. In questo modo la potenza istantanea tollerabile dal tuo impianto elettrico sarà più alta e dunque ti sarà possibile mantenere accesi contemporaneamente più elettrodomestici senza doverti preoccupare di un sovraccarico.

Potenza istantanea, potenza impegnata e limite di tolleranza

Ci colleghiamo al breve elenco esposto nel paragrafo precedente per specificarti la differenza tra potenza istantanea e potenza impegnata:

  • Per potenza istantanea si intende la quantità totale di energia espressa in kW (kilowatt) consumata dalla propria utenza in un determinato momento. Se, per esempio, sono in funzione contemporaneamente un frigorifero da 200 W, un condizionatore da 2 kW (2.000 W) e un aspirapolvere da 600 W, la potenza istantanea sarà la somma della potenza consumata dai tre elettrodomestici, ovvero 2,8 kW.
  • Per potenza impegnata si intende la potenza massima di energia che il fornitore permette al cliente di usufruire secondo il contratto energetico stabilito. Al momento della stipula del contratto viene stabilita la misura, e deve essere l’intestatario stesso della fornitura a indicare la potenza massima che desidera ricevere.

Tuttavia, è bene specificare che i contatori di energia hanno generalmente un limite di tolleranza, solitamente del 10%, rispetto alla potenza massima accordata con il fornitore. Semplificando, è possibile usufruire di una potenza istantanea maggiore rispetto a quella contrattualmente stabilita. È bene dunque specificare un altro termine, ovvero quello della potenza disponibile, che corrisponde alla somma della potenza impegnata e il limite di tolleranza.

Potenza istantanea, impegnata e limite di tolleranza
Potenza istantanea, impegnata e limite di tolleranza

Il contatore di energia scatterà una volta che la potenza istantanea, ovvero i kW in funzione in un dato momento, eccede la potenza disponibile.

Puoi consultare tutti questi valori comodamente dalla tua bolletta elettrica e verificare qual è il tetto massimo di energia che potrai consumare con le tue utenze domestiche. Dunque, se blackout e interruzioni della fornitura si verificano frequentemente è perché si eccede il limite di potenza consentito e potrà essere quindi necessario chiedere al fornitore di aumentare la potenza impegnata prevista dal tuo contratto di fornitura.


Come aumentare la potenza del tuo contatore di energia

Aumentare la potenza del tuo contatore di energia è un’operazione abbastanza semplice. Ti sarà sufficiente contattare il tuo fornitore di energia e chiedere un aumento della potenza impegnata contrattuale.

Il fornitore a sua volta dovrà comunicare la tua richiesta al distributore di energia entro e non oltre 2 giorni lavorativi. Nei casi in cui il distributore non ottemperi alla richiesta di aumento di potenza entro le tempistiche previste l’intestatario della fornitura avrà diritto a un indennizzo a titolo di compensazione:

  • 35€ se è trascorso almeno il doppio rispetto al tempo preventivato
  • 70€ se è trascorso il triplo del tempo
  • 105€ per ritardi superiori

Determinare la potenza necessaria

Innanzitutto, occorre sapere preventivamente che la potenza della fornitura può essere aumentata (o diminuita) a seconda di scaglioni di 0,5 kW ciascuno. Ad esempio, se la potenza impegnata della tua fornitura è 3 kW puoi decidere di portarla a 3,5 kW, 4 kW, 4,5 kW, 5 kW ecc. Il valore minimo di potenza è 1,5 kW, mentre il massimo è 6 kW.

Sebbene l’indicazione delle potenza desiderata sia totalmente a discrezione dell’intestatario della fornitura, ti elenchiamo di seguito alcune potenze generalmente utilizzate per darti un’idea su un tuo ipotetico aumento:

  • 1,5 kW: è la potenza minima usufruibile per una qualsiasi utenza di corrente elettrica. Tale potenza non è sufficiente per il numero di elettrodomestici che sono generalmente utilizzati in un’abitazione standard. Tuttavia può essere sufficiente per seconde case di piccole dimensioni o parti di abitazioni con contatore indipendente.
  • 3 kW: la maggior parte delle forniture domestiche italiane ha una potenza massima impegnata pari a 3 kW. Tale quantità è, infatti, sufficiente a garantire la possibilità di accendere simultaneamente un buon numero di elettrodomestici contemporaneamente senza che si debba verificare un blackout per sovraccarico.
  • 4,5 kW: potenza ideale per case grandi e famiglie numerose. Non solo il numero di persone di un’abitazione aumenta il numero degli elettrodomestici simultaneamente utilizzati, ma è probabile che famiglie composte da più persone abbiano anche elettrodomestici ad alto consumo che necessitano di più energia.
    6 kW: il massimo della potenza disponibile può essere richiesto nei casi di grandi abitazioni con numerosi elettrodomestici.

Le informazioni necessarie per aumentare la potenza del contatore

Ricapitolando, bastano davvero poche informazioni da comunicare al proprio fornitore di energia per richiedere l’aumento della potenza del proprio contatore.

Vediamole di seguito:

  • I dati della fornitura, tra cui il nome dell’intestatario, il codice cliente e il numero POD.
  • L’utente dovrà indicare il valore della potenza impegnata che desidera avere nella sua fornitura aumentata di potenza.

I costi da sostenere per l’aumento di potenza

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti (ARERA) ha eliminato per tutto il 2023 il contributo fisso amministrativo di 27€ che normalmente veniva addebitato all’utente insieme agli altri costi.

Dunque, i costi che il cliente dovrà sostenere per l’aumento della potenza del suo contatore variano a seconda del fatto che aderisca al mercato di maggior tutela o al libero mercato dell’energia elettrica.

Per il mercato di maggior tutela, in cui il cliente acquista energia elettrica dal fornitore unico statale, i costi da sostenere sono i seguenti:

  • Una quota potenza fissa da pagare per ogni kW che si desidera aggiungere alla fornitura
  • Un contributo fisso di 23 € da pagare al fornitore per la gestione della pratica

Per il libero mercato dell’energia elettrica, in cui il cliente acquista energia elettrica da un fornitore diverso da quello unico statale, saranno i singoli fornitori a proporre ai propri clienti prezzi non vincolati rispetto a quanto stabilito dall’Autorità per il mercato di maggior tutela.

Costi da sostenere
Costi da sostenere

Le tempistiche per l’aumento di potenza del contatore

Come specificato nel corso di questo articolo, spetterà al distributore di energia intervenire per l’aumento di potenza e secondo le seguenti tempistiche:

  • Se l’aumento di potenza non richiede la sostituzione del contatore, il distributore ha a disposizione 5 giorni lavorativi per provvedere.
  • Nell’eventualità sia necessario il cambio del contatore con uno in grado di sostenere un maggior numero di kW, il distributore ha tempo fino a 20 giorni lavorativi per effettuare la sostituzione e poter aumentare la potenza del contatore.

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Domande frequenti

Quando è necessario aumentare di potenza il proprio contatore di energia?

Solitamente, si effettua un aumento di potenza del proprio contatore di energia quando avvengono spesso blackout e interruzioni di corrente, sintomo del fatto che probabilmente si eccede il limite di potenza consentito e potrà essere quindi necessario chiedere al fornitore di aumentare la potenza impegnata prevista dal proprio contratto di fornitura.

Quanto costa aumentare di potenza il proprio contatore di energia?

Per il mercato di maggior tutela, in cui il cliente acquista energia elettrica dal fornitore unico statale, si dovrò sostenere una quota potenza fissa da pagare per ogni kW che si desidera aggiungere alla fornitura e un contributo di 23€ al proprio fornitore di energia. Invece, per il libero mercato dell’energia elettrica, in cui il cliente acquista energia elettrica da un fornitore diverso da quello unico statale, saranno i singoli fornitori a proporre ai propri clienti prezzi non vincolati rispetto a quanto stabilito dall’Autorità per il mercato di maggior tutela.

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