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Il maxi piano europeo per una nuova strategia solare

Conseguentemente alla crisi climatica ed energetica, aggravate dalla disastrosa guerra in Ucraina, l’impegno degli stati membri dell’Unione Europea si sta concretizzando sempre più in direzione di una totale transizione energetica verso le fonti rinnovabili e, contemporaneamente, verso un distaccamento dalla dipendenza energetica dalla Russia.

Virtuosi e numerosi sono gli obiettivi preposti, delineati dal Patto di Parigi e sottolineati dalle imposizioni green dell’Agenda 2030. Gli obiettivi ormai sono risaputi: tenere al di sotto della soglia di 1,5°C il surriscaldamento globale e, nel contempo, abbracciare sempre più considerevolmente l’utilizzo di fonti di energia pulita nei processi di produzione.

Un altro grande passo è stato fatto recentemente in vista di questi obiettivi green: il 18 maggio la Commissione Europea ha firmato il piano REPowerEU.

Ma che cos’è nello specifico? Quali sono gli obiettivi preposti? Scopriremo questo e molto altro nel corso di questo articolo.

Prima di iniziare a leggere il nostro articolo, dai un'occhiata a questo video riassuntivo che abbiamo fatto apposta per te!

Sei pronto? Iniziamo!


Piano REPowerEU: in cosa consiste

Il piano REPowerEU - di cui la bozza venne presentata l’8 marzo e la firma è avvenuta lo scorso 18 maggio - è l’ennesima concretizzazione da parte dell’Unione Europea del suo allontanamento dalle fonti fossili provenienti dalla Russia; processo che si concretizzerà definitivamente nei prossimi 5 anni. A tal riguardo sono stati stanziati 300 miliardi di euro, di cui 225 in sovvenzioni e finanziamenti e 75 come prestiti.

I punti cardine di questo piano si possono riassumere nelle seguenti tre azioni:

  • Cambiare fornitori per il gas, e dunque dotarsi delle infrastrutture necessarie
  • Una spinta significativa alla crescita delle rinnovabili con l’obiettivo alzato al 45% entro il 2030
  • Concretizzazione dell’impegno verso un cospicuo risparmio energetico

Oltre a questi tre temi principali, ce n’è in realtà un quarto che merita di menzione e particolare descrizione durante lo svolgimento di questo articolo. Si sta parlando di una nuova strategia solare che tocca da vicino il tema delle rinnovabili, e nello specifico il fotovoltaico. Ma andiamo per ordine.

Queste appena descritte sono le misure chiave del piano con cui la Commissione Europea risponde all’invasione russa per accelerare la transizione energetica.

Il piano REPowerEU definitivo è composto da una serie di misure - in cui vi rientrano schemi non vincolanti, nuove iniziative legislative e raccomandazioni dell’esecutivo europeo ai paesi membri - il cui obiettivo finale è l’azzeramento della dipendenza energetica dalla Russia entro il 2027, iniziando già da quest’anno con l’abbattimento di quasi 2⁄3 le importazioni di gas da Mosca. Inoltre, dalle parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen, si evince come il 95% del totale degli investimenti andrà a finanziare la transizione energetica europea.

Il risparmio energetico

Ridurre la domanda di energia e aumentare gli energy saving sono le tematiche che più possono contribuire al potenziamento della sicurezza energetica europea. Nel breve termine i tagli alla domanda arrivano sotto forma di una comunicazione da parte della Commissione: si tratta di indicazioni sui comportamenti da seguire per famiglie e industrie, e dovrebbero contribuire a tagliare circa il 5% della dipendenza europea da petrolio e gas russi. La Commissione ha presentato una serie di indicazioni che spaziano dal ridurre i limiti di velocità in autostrada al supporto per la micro-mobilità e la mobilità sostenibile, al fare buon uso dei propri condizionatori e apparecchi elettronici domestici - per fare qualche esempio. In aggiunta, la Commissione si impegna alla preparazione di un’iniziativa legislativa per aumentare la quota di veicoli a zero emissioni, e a presentare proposte di legge che rendano più sostenibile il trasporto commerciale.

Sul lungo termine, invece, la misura più incisiva presa dalla Commissione Europea riguarda l’aumento dei target di efficienza energetica dal 9% al 13% con un emendamento della direttiva EED (direttiva del 2018 sull’efficienza energetica) nell’ambito del pacchetto Fit. for 55.

EU Energy Platform: la diversificazione dalla Russia

La EU Energy Platform sarà il veicolo chiave per la diversificazione delle forniture di gas provenienti dalla Russia. Si delinea nei termini di un meccanismo volontario per mettere in comune la domanda, negoziare con i partner internazionali per facilitare gli acquisti comuni di gas, Gnl e idrogeno e coordinare l’uso delle infrastrutture di importazione, stoccaggio e trasporto.

Come già anticipato all’inizio di questo articolo, alla luce della diversificazione dalle importazioni russe, una parte degli investimenti (10 miliardi, per l’esattezza) verrà riservata all’adeguamento delle infrastrutture. Nello specifico, nel REPowerEU viene evidenziato il potenziamento del Corridoio Sud fino a 20 bcm, verosimilmente tramite il raddoppio del TAP (NB: il Corridoio Sud del gas è il corridoio meridionale progettato come espansione del gasdotto del Caucaso meridionale, chiamato anche Baku-Tbilisi-Erzurum, così come la costruzione del gasdotto TANAP in Turchia e la sua estensione in Europa Gasdotto Trans-Adriatico).

EU Solar Strategy: una grande spinta al fotovoltaico

Buone nuove per il fotovoltaico! Come già accennato, molte misure del piano REPowerEU si focalizzano principalmente sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, ed è qui che entra in azione la EU Solar Strategy. Con questa nuova strategia, infatti, l’Unione Europea punta a sfruttare l’altissimo potenziale dei tetti fotovoltaici (fino a quasi il 25% della domanda europea) introducendo un obbligo di installazione, anche se non per tutti. Difatti, entro il 2026 saranno soggetti tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici con un’area utile maggiore di 250 m2, mentre l’anno successivo scatterà l’obbligo anche per gli edifici già esistenti. Infine, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno avere tetti solari dal 2029.

Questa iniziativa, denominata EU Solar Rooftops Initiative, si pone l’obiettivo di raggiungere 19 TWh di energia entro un anno e 58 TWh entro il 2025. Complessivamente, si può parlare di un raddoppio della capacità fotovoltaica europea entro il 2025, e l’installazione di 600 nuovi GW entro fine decennio.

Una velocizzazione anche per quanto riguarda le autorizzazioni: la Commissione, al riguardo, ha tagliato drasticamente le tempistiche. Inoltre, aspetto altrettanto fondamentale è un emendamento alla RED II con cui si dichiara che installare nuova capacità rinnovabile è “un interesse pubblico prevalente”.

Ma non è finita qui, perché nel REPowerEU sono stati delineati ancora tanti altri obiettivi in merito alle fonti rinnovabili, come il raddoppio dei target al 2030 per la produzione domestica di idrogeno, oppure come la facilitazione della partecipazione dei cittadini consumatori attraverso la diffusione di comunità energetiche rinnovabili.

A sottolineare ancora di più l’urgenza sono stati i 13 Amministratori Delegati delle principali organizzazioni europee del settore fotovoltaico, che hanno esortato la Commissione a intraprendere azioni concrete. In particolare, i firmatari hanno chiesto ulteriori misure di sostegno a breve termine che replichino il successo dell' UE Chips Act (il pacchetto legislativo europeo sui semiconduttori) e la promozione della produzione di energia solare fotovoltaica nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Insomma, tante belle notizie per il mondo del fotovoltaico che potrebbero davvero essere la spinta propulsiva necessaria all’energia solare per meritarsi lo spazio che si merita nel processo di transizione energetica. Anche noi di Otovo nel nostro piccolo cerchiamo di rendere questa rivoluzione solare possibile. Abbiamo a cuore il concetto di sostenibilità e la nostra missione è quella di installare il maggior numero di impianti fotovoltaici sulla maggior parte dei tetti degli italiani.

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