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Una guida sulla sostenibilità nel nostro Paese

Sostenibilità: una parola che sentiamo sempre più spesso e che, secondo uno studio di Altroconsumo, sta influenzando lo stile di vita di tutti noi italiani.

Infatti, il Belpaese si è classificato in sesta posizione tra i paesi con uno stile di vita sostenibile. Il merito di questa posizione va al popolo italiano, che negli ultimi anni ha iniziato ad adottare comportamenti sempre più green in diversi ambiti, tra cui l’alimentazione, l’acquisto di beni e servizi e la gestione dei rifiuti. Tuttavia, l’Italia deve ancora migliorarsi sotto alcuni punti di vista. Per esempio, quando si parla di mobilità sostenibile, solo il 38% della popolazione predilige l’uso di e-car, e-bike e monopattini elettrici o mezzi pubblici per gli spostamenti in città. Inoltre, il nostro paese dovrebbe migliorare l’informazione per promuovere i prodotti sostenibili. Infatti, una maggiore chiarezza permetterebbe ai consumatori di orientarsi verso scelte più consapevoli.

L’indagine di Altroconsumo approfondisce il livello di sostenibilità dei comportamenti dei cittadini analizzando nello specifico cinque ambiti:

  • Alimentazione
  • Viaggi e mobilità
  • Acqua ed energia
  • Gestione dei rifiuti
  • Acquisto dei prodotti e dei servizi

A ogni fattore è stata conferita una rilevanza diversa in base alla sua incidenza sulla sostenibilità, seguendo le indicazioni di esperti che hanno contribuito al progetto.

Nella classifica tra le diverse nazioni emerge che l’Italia registra un interesse medio verso la sostenibilità, posizionandosi subito dopo la Germania e la Spagna con un punteggio di 53 punti su 100 per stile di vita sostenibile.


Le abitudini green degli Italiani: l’alimentazione e lo shopping sostenibile

Nella classifica stilata dopo aver analizzato i dati dello studio emerge che gli italiani sono interessati ad adottare uno stile di vita sostenibile. I cittadini, infatti, mostrano comportamenti sostenibili in difesa dell’ambiente, puntando a diminuire la carbon footprint. Inoltre, nonostante gli italiani sprechino più di 65 kg all’anno di cibo,  il 71% dei rispondenti cerca di limitare questo problema e di ridurre di conseguenza fino al 10% le emissioni di gas a effetto serra. Sempre rimanendo su questa tematica,  il 58% degli italiani intervistati punta a scegliere i prodotti in base alla stagionalità e alla provenienza, andando a prediligere i km 0. Questo trend ha avuto una crescita del +7,4% rispetto al 2019 - un aspetto positivo sicuramente influenzato dalla pandemia, dove si è imposta la convivenza di due esigenze: i prezzi sostenibili e quella di prodotti a ridotto impatto ambientale.

Per quanto riguarda gli acquisti, più del 50% degli italiani limita lo shopping a ciò che è necessario, prediligendo prodotti di alta qualità e dal lungo ciclo di vita.


Gli italiani e la mobilità sostenibile

Una controtendenza a questi risultati risulta, però, nel campo della mobilità. Infatti, rispetto agli altri paesi considerati nell’indagine, il nostro Paese si posiziona al di sotto della media, indicando una propensione verso abitudini poco green. Dai dati emerge che l’89% degli intervistati possiede un’auto di famiglia e solo il 53% lo usa esclusivamente quando è necessario. Inoltre, solo il 38% dei cittadini predilige bici, mezzi pubblici o monopattini elettrici per gli spostamenti quotidiani, sottolineando il fatto che gli italiani non siano ancora completamente orientati ad adottare una mobilità sostenibile, nonostante il nostro Paese sia impegnato nella lotta all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico. I problemi principali legati a questo risultato sono identificabili con la bassa efficienza del trasporto pubblico che molte città italiane offrono.


La gestione dei rifiuti

E per quanto riguarda la gestione dei rifiuti? L’80% dei rispondenti dichiara di fare correttamente la raccolta differenziata. Inoltre, la quota di raccolta differenziata è aumentata negli ultimi anni anche al Sud Italia, raggiungendo il 61,3% di rifiuti riciclati a fine 2019. Alcune regioni in particolare - quali il Molise, la Sicilia e la Sardegna -  hanno fatto degli enormi passi avanti.


Il risparmio energetico in Italia

Ma veniamo all’ultimo aspetto: quali sono le abitudini degli italiani in merito all’uso sostenibile di acqua ed energia? Secondo l'indagine, ben il 64% dei cittadini dichiara di adottare dei comportamenti improntati al risparmio energetico in casa. Questo trend è stato influenzato dal rincaro dell’energia elettrica, che ha portato all’aumento delle bollette di luce e gas del 40%. Proprio per questo motivo, più del 70% degli italiani ha iniziato ad acquistare elettrodomestici a basso consumo e a installare impianti fotovoltaici. Quest’ultima opzione si sta rivelando un’ottima opportunità per risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente. Nonostante il fotovoltaico possa comportare un investimento iniziale considerevole, porta notevoli risparmi sul lungo termine e permette di ammortizzare la spesa in pochi anni.

In altre parole, la scelta del fotovoltaico si rivela ecosostenibile, green e, soprattutto, conveniente economicamente. Con un sistema fotovoltaico si può generare energia solare, andando a sostituire totalmente l’utilizzo di combustibili fossili a livello domestico. Inoltre, grazie ai sussidi statali, quali bonus ristrutturazione e superbonus 110%, si possono ammortizzare o annullare i costi di investimento iniziali.

Ad aprile rinnovabili italiane al 37% della domanda elettrica

Il nostro Paese sta subendo una crisi idrica, dati dimostrati dal comparto idroelettrico, la cui produzione nel mese di aprile è calata del 41% rispetto allo stesso dato del 2021. Per fortuna, però, che eolico e fotovoltaico hanno registrato un trend di crescita positivo rispettivamente del 53,5% e del 17,6%.

Stando al report pubblicato da Terna nel suo report mensile, le rinnovabili italiane hanno coperto nel mese di aprile 2022 il 37% della domanda elettrica, complici anche le festività pasquali.

Nello specifico, l’aumento della generazione eolica è dovuto prevalentemente a una maggiore ventosità registrata nel corso del mese, mentre la crescita della produzione fotovoltaica è legata sia al maggior irraggiamento solare (circa due terzi) sia all’incremento della nuova potenza installata in Italia da inizio 2022. Eolico e fotovoltaico, insieme, hanno generato circa un quarto della produzione elettrica nazionale, un valore record per il mese di aprile.

Questo ciò che riporta il comunicato stampa emanato da Terna.


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