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Riscaldamento e nuove regole per l’inverno 2025

Dopo gli anni di emergenza energetica legati alla guerra in Ucraina, l’Italia nel 2025 ha riportato il calendario del riscaldamento a regole più stabili, pur spingendo su efficienza e transizione energetica.

Tuttavia, molti di noi sono preoccupati per l’imminente arrivo delle bollette della luce e del gas e l’inflazione sta spianando la strada a un inverno in cui i cittadini italiani dovranno affrontare numerosi rialzi dei costi della vita. Seppur molti progetti in materia di finanza sostenibile, economia green e risparmio energetico siano stati avviati per sopperire alla crisi e perseguire il percorso verso la transizione energetica, la situazione rimane preoccupante. A tal riguardo sono stati presi provvedimenti che coinvolgeranno le abitudini invernali di tutti noi, a partire dalle dinamiche di riscaldamento.

In questo articolo ti spiegheremo i provvedimenti in vista del nuovo decreto emesso dal MiTE, il Ministero della Transizione Ecologica, per le dinamiche invernali e cosa succederà al nostro riscaldamento in questa stagione 2025. Inoltre, ti spiegheremo perché la scelta di passare al solare potrà aiutarti a risparmiare in bolletta producendo al contempo energia pulita e rinnovabile.

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Il piano di contenimento dei consumi del gas

Con l’acuirsi della crisi energetica, il 6 ottobre 2022 l’allora ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, aveva firmato un decreto straordinario sui riscaldamenti 2022-2023. Il provvedimento interveniva sulle date e sugli orari fissati dal D.P.R. 412/1993, riducendo i giorni e le ore di accensione, con l’unica eccezione della Zona F, che comprende i comuni più freddi d’Italia come Belluno, Trento o Cuneo.

Si trattava però di una misura emergenziale: dal 2024/2025 si è tornati al quadro normativo ordinario stabilito dal DPR 74/2013, che regola tuttora i periodi e le fasce di utilizzo dei termosifoni.

Continua a leggere per scoprire di più!

Riscaldamento in ambito residenziale: come funzionava fino al 2021

Prima di spiegarti nel dettaglio le nuove direttive emanate dal nuovo decreto, facciamo prima un passo indietro. Il precedente decreto presidenziale in vigore fino al 2021 aveva messo precisi paletti ai sistemi di climatizzazione invernale a gas a seconda della zona geografica. Al suo interno vi erano definite temperature, ore di funzionamento e date di accensione e spegnimento. Quest’ultime nello specifico erano le seguenti:

  • Zona A: 6 ore giornaliere dal 1° dicembre al 15 marzo;
  • Zona B: 8 ore giornaliere dal 1° dicembre al 31 marzo;
  • Zona C: 10 ore giornaliere dal 15 novembre al 31 marzo;
  • Zona D: 12 ore giornaliere dal 1° novembre al 14 aprile;
  • Zona E: 14 ore giornaliere dal 15 ottobre al 14 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

La temperatura degli impianti di riscaldamento centralizzati, secondo la legge, doveva essere impostata entro i 20°C, con una tolleranza di 2°C in eccesso all’interno di abitazioni, uffici e scuole. Per gli edifici adibiti ad attività aziendali, industriali o artigianali il limite si abbassava a 18°C.

Cosa succederà col nuovo decreto? Scoprilo nel prossimo paragrafo!


Riscaldamenti 2025: le regole in vigore

Per l’inverno 2024–2025 l’Italia è tornata a seguire le regole ordinarie fissate dal DPR 74/2013, che stabilisce tempi e modalità di accensione dei termosifoni in base alle zone climatiche.

Per le regole di questo inverno, possiamo far riferimento alla seguente tabella:

Zona climatica Periodo di accensione Ore massime giornaliere
A 1° dicembre – 15 marzo 6 ore
B 1° dicembre – 31 marzo 8 ore
C 15 novembre – 31 marzo 10 ore
D 1° novembre – 15 aprile 12 ore
E 15 ottobre – 15 aprile 14 ore
F Nessuna limitazione Nessuna limitazione

Rispetto al decreto straordinario del 2022, che aveva ridotto di 15 giorni la stagione termica e di un’ora al giorno il funzionamento, oggi non sono più previste misure emergenziali.

Restano invece in vigore i limiti di temperatura:

  • 20 °C (±2 °C) per abitazioni, uffici e scuole
  • 18 °C (±2 °C) per edifici industriali e artigianali

Infine, va ricordato che i Comuni hanno ancora la possibilità di introdurre deroghe in caso di condizioni climatiche particolarmente rigide, consentendo l’accensione anticipata o prolungata dei termosifoni, purché con orari ridotti rispetto a quelli standard.


Conclusione

Insomma, lo scenario che ci si prospetta davanti per l’inverno imminente è uno scenario di sacrifici e di … freddo. Il nostro Governo sta facendo il possibile per arginare la situazione e permettere a tutti i cittadini italiani di poter usufruire di tutta l’energia necessaria a far funzionare il nostro riscaldamento. Ma tutti noi, uniti, dobbiamo fare dei sacrifici per contrastare questa situazione di crisi e non sopperire ai rincari dei costi della vita.

Oltre a stringere i denti e sottostare alle nuove direttive di questo decreto, però, possiamo fare di più. Cosa? Passare all’energia solare rientra sicuramente tra le soluzioni più vantaggiose per sfuggire ai rincari della bolletta del gas e della luce e vivere uno stile di vita sostenibile.

Installando un impianto fotovoltaico sul tuo tetto, infatti, potrai perseguire l’obiettivo di raggiungere l’indipendenza energetica, poiché potrai autoconsumare all’interno della tua abitazione la stessa energia che produrrai con i tuoi pannelli solari, e ciò comporterà una drastica diminuzione dei tuoi costi in bolletta.

Le utenze elettriche presenti in casa tua - come, per esempio, la cucina a induzione o il riscaldamento elettrico, il condizionatore o, addirittura, il tuo veicolo ibrido! - potranno essere alimentate con l’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico, e ciò ti renderà sempre più indipendente dalla rete elettrica nazionale.

Ma questa scelta non ti comporterà giovamento solo da un punto di vista economico, tutt’altro! Passare al solare è anche una scelta eticamente consapevole per la salvaguardia del nostro pianeta! Aiuterai, infatti, la riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera, perseguendo la lotta contro la carbon footprint e il surriscaldamento globale.

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Domande frequenti

Nel 2025 i termosifoni in Italia seguono ancora le regole del DPR 74/2013. Nelle zone più fredde, come Milano o Torino (zona E), l’accensione è consentita dal 15 ottobre fino al 15 aprile, con un massimo di 14 ore al giorno. Nelle aree più miti, ad esempio Lampedusa o Linosa (zona A), il periodo è molto più breve: dal 1° dicembre al 15 marzo e solo per 6 ore quotidiane. Diversa la situazione nelle località montane come Trento, Belluno o Cuneo (zona F), dove non ci sono limiti e gli impianti possono rimanere accesi tutto l’anno.

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