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Il rapporto Eurostat sul ruolo delle rinnovabili in Europa

Nell’ultimo periodo il rialzo delle bollette e la crisi energetica sono stati i principali temi di discussione che hanno destato grandi preoccupazioni tra gli italiani.

Più volte nel corso di questo blog abbiamo affrontato il tema del riscaldamento, delle misure preventivate dal Governo per sottostare a una determinata soglia in modo da permettere un risparmio alle casse del nostro Paese e, soprattutto, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi - ripreso poi dall’Agenda 2030 - per il contenimento del surriscaldamento globale.

Oltre al riscaldamento, ora che ci stiamo avviando verso un clima più mite, sarà da tenere in considerazione anche il tema del raffrescamento: l’utilizzo spasmodico dei condizionatori quest’estate non sarà più possibile se vogliamo davvero uscire finalmente dal periodo di crisi.

Ma ti sei mai chiesto quale sia il ruolo delle fonti rinnovabili nell’alimentazione di questi due processi? E soprattutto: a che punto sia l’Italia nell’adozione dell’energia pulita in ottica di transizione energetica?

Te lo spieghiamo noi in questo articolo, esponendoti l’ultimo report Eurostat!

Prima di iniziare a leggere, però, scegli anche tu l’energia solare per alimentare le tue utenze domestiche e per contrastare la carbon footprint. Calcolati un preventivo gratuito e personalizzato per un impianto fotovoltaico sul tuo tetto e inizia subito a produrre energia pulita! Ti basterà immettere l’indirizzo di tuo interesse nella barra di ricerca sottostante per ottenere un preventivo per il tuo impianto fotovoltaico.

Sei pronto? Iniziamo!


Riscaldamento e raffrescamento con le rinnovabili

Quanta energia adoperata per raffrescare e riscaldare le case europee proviene dalle fonti rinnovabili? Ce lo spiega il nuovo rapporto di Eurostat, l’ufficio statistico dell’UE, specificandoci anche quale Stato membro abbia meglio impiegato energia pulita per alimentare i sistemi di raffrescamento e raffrescamento.

Il rapporto Eurostat

Nel rapporto, che si riferisce al 2021 (il 2022 è ancora in fase di analisi), sono pubblicati i dati sulla geotermia, sul solare termico, sul calore ambientale catturato dalle pompe di calore e sulle biomasse.

L’anno passato si colloca esattamente tra due macro fenomeni che hanno inciso profondamente sulla domanda energetica, confermando come il 2021 sia di per sé un anno abbastanza particolare, i cui numeri risultano più utili a valutare il trend nel complesso, che le performance specifiche: il lockdown del 2020 e il caro bollette e la crisi energetica del 2022, acuitesi con la scoppio della guerra in Ucraina. È proprio qui che si colloca il 2021, tra due periodi di flessioni dei consumi, ma caratterizzato da una ripresa economica e da un aumento della domanda delle fonti energetiche, rinnovabili e non.

Detta in altre parole: sebbene la produzione di raffrescamento e riscaldamento con le fonti rinnovabili sia aumentata sensibilmente, la quota del mix generale ha subito un calo.

I consumi finali lordi delle energie pulite per riscaldamento e raffrescamento sono passati dal 23,00% del 2020 al 22,9% nel 2021 a livello di media europea, diminuendo dunque di 0,1 punti percentuali (pp).

Gli Stati membri: una classifica

Vi è in realtà una grande discrepanza tra le medie nazionali degli Stati membri. In cima alla lista troviamo la Svezia, che si è distinta con oltre due terzi (68,6%) dell’energia derivante dalle fonti rinnovabili, principalmente pompe di calore e biomasse. È importante sottolineare, oltretutto, che questa Nazione è riuscita ad aumentare addirittura di 2 pp da un anno all’altro.

Alla Svezia seguono Estonia (61,3%), Lettonia (57,4%) e Finlandia (52,6%), tutte che hanno anche loro prediletto l’utilizzo delle biomasse.

All’altro capo della classifica troviamo, invece, Irlanda (5,2%), Paesi Bassi (7,7%) e Belgio (9,2%).

E l’Italia? Nel nostro Paese la quota di riscaldamento e raffrescamento con le energie rinnovabili segnava nel 2021 un 19,7%, ovvero 0,2 pp in meno rispetto al 2020 e 3,2 pp sotto la media europea. Purtroppo lo scenario proposto dal rapporto di Eurostat non fa altro che confermarci come la nostra nazione abbia purtroppo tirato il freno a mano in questo settore. Dopo una rapida crescita iniziale dal 2004 al 2009, infatti, in cui la quota di FER (Fonti Energia Rinnovabile) nei riscaldamenti è è passata dal 5,7% a 16,4%, i progressi hanno progressivamente rallentato ed è ormai dal 2015 che fatichiamo a superare definitivamente la soglia del 19%.

Riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili
Riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili

Ciò che emerge dal rapporto di Eurostat è uno scenario ancora in salita per l’Italia nel guadagnarsi un posto di spicco nel processo di transizione energetica europeo.

Solo facendo fronte comune, impegnandoci quotidianamente nel proprio piccolo, potremo davvero fare la differenza per offrire alle nuove generazioni un futuro libero dalle fonti fossili, dall’inquinamento, i disastri climatici e il rialzo vertiginoso dei prezzi.

È per questo motivo che in Otovo ci impegniamo profondamente per offrire a tutti i nostri clienti un posto nella nostra rivoluzione solare e installare un impianto fotovoltaico sul tetto di ogni casa.

L’energia solare è tra le fonti rinnovabili più fruibili di cui disponiamo sul Pianeta, cosa aspetti a usufruirne anche tu! Calcolati un preventivo gratuito e personalizzato per un impianto fotovoltaico immettendo l’indirizzo di tuo interesse nella barra di ricerca sottostante e passa al solare con Otovo!

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