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Come l’energia rinnovabile può tutelare la biodiversità

Il fotovoltaico fa bene all’ambiente: l’abbiamo ripetuto più e più volte nei nostri articoli sul mondo di questa tecnologia. In questo articolo vedremo insieme come il mondo delle rinnovabili sia vantaggioso per la biodiversità.

Se prima di continuare vuoi iniziare a fare del bene al nostro Pianeta rendendo la tua casa più sostenibile, digita il tuo indirizzo nella barra di ricerca sottostante  e calcola subito un preventivo gratuito e personalizzato per un impianto fotovoltaico!


Biodiversità: che cos’è?

Con il termine biodiversità si intendono le varietà di tutte le forme di vita presenti sul nostro pianeta includendo sia specie animali che vegetali.

Negli ultimi anni, il surriscaldamento globale, l’uso intensivo del suolo e l’inquinamento hanno messo a rischio alcune di queste specie. Parlandoci in numeri, nel 2019, l’ONU ha fatto emergere che un milione di specie su un totale stimato di 8 milioni sono in via di estinzione e rischierebbero di scomparire in pochi decenni.

Alcuni ricercatori riportano anche che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa della storia del nostro Pianeta. Le precedenti estinzioni di massa hanno eliminato tra il 60% e il 95% di tutte le specie e, affinché gli ecosistemi guariscano da questi eventi servono milioni di anni.


L’importanza della biodiversità

La biodiversità è una risorsa importantissima per il nostro pianeta dato che ecosistemi sani ci forniscono elementi essenziali per vivere. Ad esempio, le piante convertono l’energia del sole e la rendono disponibile ad altre forme di vita. I batteri decompongono la materia organica in nutrienti per il suolo. Gli impollinatori permettono la riproduzione delle piante, garantendo agli individui la possibilità di produrre cibo.

In poche parole, la biodiversità ci assicura aria pulita, cibo, terreni coltivabili, acqua potabile e l’impollinazione delle coltivazioni. Inoltre, ci supporta alla lotta contro il cambiamento climatico e riduce il rischio di catastrofi naturali.

Con la scomparsa di alcuni organismi viventi, si potrebbero avere serie ripercussioni sulla vita umana.

Ma a che cosa è dovuto il declino della biodiversità? Possiamo ricondurlo a diversi fattori, tra cui:

  • Modifiche nell’utilizzo del suolo ad esempio coltivazioni intensive, urbanizzazione o disboscamento;
  • Caccia e pesca;
  • Cambiamento climatico;
  • Inquinamento;
  • Specie esotiche invasive.

In questo contesto, come può aiutarci il fotovoltaico?

Un recente studio pubblicato dall’associazione federale dei mercati energetici innovativi  “Solarparks – Gewinne für die Biodiversität” sostiene che i parchi fotovoltaici, e nel complesso il fotovoltaico, rappresentano un’importante risorsa e vittoria quando si parla di biodiversità.

A dimostrazione di questo risultato, lo studio ha attuato una ricerca.

Sono stati raccolti dagli studiosi dati provenienti da 75 installazioni fotovoltaiche in 9 differenti stati tedeschi, che hanno dimostrato come queste installazioni abbiano consentito non solo di proteggere il clima attraverso la generazione di energia elettrica rinnovabile, ma anche di migliorare la conservazione del territorio circostante.

Le installazioni solari hanno infatti permesso lo sviluppo di un ambiente favorevole per la colonizzazione di diverse specie, alcune anche rare, che difficilmente sono in grado di sopravvivere su terreni troppo sfruttati, o su quelli abbandonati e incolti.

Anche se gli autori della ricerca affermano che queste prime rilevazioni sono sufficienti per dimostrare il forte legame che esiste tra fotovoltaico e biodiversità, sarà necessario compiere ulteriori analisi e monitorare la colonizzazione di queste specie per diversi anni.


Perchè il fotovoltaico può rappresentare una salvezza per la biodiversità

Gli impianti fotovoltaici quindi, possono rappresentare un’importantissima risorsa per la nostra flora e la nostra fauna.

È sbagliato dunque pensare che quella fotovoltaica sia solo una risorsa che fa del bene in termini di risparmio di costi e di autoproduzione energetica, in realtà è una vera arma vincente per la tutela dell'ambiente.

Il suo impatto positivo sul nostro ecosistema deriva dalla produzione  dell'energia solare che non comporta processi inquinanti, e che permette di ridurre a zero le emissioni di gas serra.

È stato stimato infatti che per ogni kWh prodotto è possibile evitare la formazione di oltre 500 grammi di CO2, un risultato in grado di salvaguardare il nostro Pianeta dalle dannose emissioni di anidride carbonica grazie a una fonte di energia sempre presente come il sole, nel rispetto di accordi internazionali.


Le nuove linee guida di Solar Power Europe

In occasione della alla prima conferenza "Sustainable Solar Europe", un nuovo incontro globale dedicato al rapporto tra fotovoltaico e biodiversità, l’associazione Solar Power Europe ha presentato il suo documento "Solar, Biodiversity, Land Use: Best Practice Guidelines" che mostra come lo sviluppo responsabile dei progetti solari possa proteggere e migliorare gli ecosistemi e la diversità biologica che essi contengono.

Elaborato grazie al contributo di attori chiave dell’ambientalismo europeo, questo strumento offre informazioni chiave per l’identificazione dei terreni più adatti ai grandi impianti fotovoltaici.

Tra le raccomandazioni al suo interno troviamo anche:

  • Definizione delle priorità nell’uso del suolo artificiale
  • Coinvolgimento di proprietari terrieri e agricoltori in progetti di agrivoltaico a duplice utilizzo del suolo
  • Esclusione delle zone umide naturali e delle foreste
  • Coinvolgimento dei corpi idrici artificiali attraverso il fotovoltaico galleggiante
Inizia a produrre energia pulita


Il fotovoltaico italiano sempre più attento alla biodiversità

Nel nostro paese, gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una fiorente crescita nell’utilizzo del fotovoltaico (come abbiamo visto nell'ultimo report IPCC 2022). In particolare l’utilizzo di impianti fotovoltaici per il settore agricolo è aumentato considerevolmente, traducendosi in numerosi vantaggi grazie alla sinergia che si è creata tra la produzione di energia pulita e quella agricola.

Inoltre, per favorire futuri e positivi sviluppi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto 1,1 miliardi di euro per aiutare lo sviluppo dell'agrovoltaico.

Una mossa il cui obiettivo primario è quello di creare e migliorare le infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura e al risparmio energetico, utilizzando i tetti degli edifici agricoli per arrivare a una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW nel 2026.

Un risultato possibile, che tiene conto anche della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, aspetto fondamentale da proteggere.

Basti pensare che in Italia è presente il numero più elevato di specie autoctone rispetto a qualsiasi altro paese europeo. Il nostro territorio ospita infatti circa la metà delle specie vegetali e un terzo di tutte quelle animali attualmente presenti nel continente.

Affinché questo primato rimanga, è necessario salvaguardare e affrontare anche le numerose sfide che questa eco-ricchezza porta con sé, prima tra tutte quella legata agli insetti impollinatori.


La protezione delle api: una priorità

Ma non è tutto. Negli ultimi anni stiamo assistendo, a livello non solo italiano ma globale, a un allarmante calo della popolazione di api, dovuto in gran parte alla scomparsa dei loro habitat naturali.

Forse non tutti ne sono al corrente, ma la presenza di questi insetti è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Senza api infatti, il processo di impollinazione dei terreni agricoli non avverrebbe, e si tradurrebbe in conseguenze negative nella regolazione dell’ecosistema e della nostra agricoltura, andando a perdere tra il 5% e l’8% della produzione globale di colture.

Per questo motivo la protezione della biodiversità, degli impollinatori e dei loro habitat naturali è un aspetto chiave delle direttive adottate dalla Commissione Europea e l'Italia si è posta in prima fila per la sua realizzazione.

Il Governo Italiano sta attualmente lavorando alla creazione di Piani di Gestione della Biodiversità per una nuova e innovativa gestione del territorio. Il Piano prevede che vengano adottate iniziative di duplice utilizzo del territorio laddove verranno realizzati nuovi parchi fotovoltaici, come quelle relative all’apicoltura, al miglioramento degli habitat degli impollinatori e alla gestione di terreni per il pascolo di bestiame di piccola taglia.


Agire nella giusta direzione: 10 consigli

Abbiamo dunque visto che l’utilizzo del fotovoltaico a sostegno della biodiversità rappresenta una chiave per un futuro sostenibile.

Promuovere lo sviluppo di questa fonte di energia rinnovabile diventa quindi fondamentale, ma è importante farlo nel giusto modo e nel completo rispetto dell’ambiente e delle specie che lo popolano.

Per garantire tutto questo, un team di scienziati ambientali guidato dalla Lancaster University ha esaminato le pratiche di gestione del territorio relative ai parchi solari nell’Europa nord occidentale, arrivando a formulare 10 linee guida per preservare e valorizzare la biodiversità nei parchi fotovoltaici.

Ve le elenchiamo qui di seguito:

1. Fornire un mix diversificato di specie di piante da fiore essenziali

2. Piantare siepi che delimitino i confini dei parchi solari

3. Attuare una pianificazione della gestione delle piante floreali e delle siepi durante ogni stagionalità

4. Creare un habitat naturale che permetta agli insetti impollinatori di mantenere il loro naturale ciclo di vita (nidificazione, riproduzione e mantenimento)

5. Attuare tagli e falciature del terreno a bassa intensità e in tarda stagione, così da assicurare che le risorse di foraggiamento degli impollinatori siano disponibili per tutta l’estate e fornendo così l’opportunità alle erbe di fiorire e di depositare semi

6. Creare o mantenere variazioni nella struttura della vegetazione

7. Ridurre al minimo l’uso di prodotti agrochimici

8. Dare sempre priorità alla gestione degli impollinatori nei parchi fotovoltaici situati in paesaggi prevalentemente agricoli intensivi o omogenei

9. Stimolare la connettività tra i parchi solari e altri habitat seminaturali attraverso l’installazione o la manutenzione di elementi che possano migliorare la connettività e facilitare il movimento degli impollinatori

10. Favorire la generazione di una gamma differente di microclimi


Siti UNESCO: un contributo importante

Un recente studio ha dimostrato che i siti del patrimonio mondiale UNESCO, che costituiscono meno dell’1% della superficie terrestre, sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo globale di arrestare la perdita di biodiversità.

Ospitano infatti oltre il 20% della ricchezza globale di specie mappate, comprese 75.000 specie di piante tra cui alberi e 30.000 specie di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi.

A sua volta L’UNESCO incoraggia gli Stati UE a dare priorità ai siti del Patrimonio Mondiale nelle Strategie e nei Piani d’Azione Nazionali per la Biodiversità (NBSAP), poiché sono fondamentali per mettere in atto il Quadro Globale per la Biodiversità Kunming-Montreal (GBF).

Entro il 2025, tutti i gestori dei siti del Patrimonio Mondiale saranno formati sulle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici ed entro il 2029 tutti i siti avranno un piano di adattamento ai cambiamenti climatici – come annunciato dal Direttore Generale dell’UNESCO nel novembre 2022 in occasione del 50° anniversario della Convenzione.


Cosa sono gli hotspot della biodiversità e perché sono importanti?

Alcuni luoghi sulla Terra sono insostituibili – letteralmente impossibili da replicare ovunque sul pianeta. Questi hotspot di biodiversità, straordinariamente ricchi di vita animale e vegetale e fondamentali per la sopravvivenza dell’umanità, sono spesso minacciati.

Solo 36 luoghi sono stati designati come hotspot di biodiversità . Sebbene rappresentino solo il 2,5% della superficie terrestre, le foreste, le zone umide e altri ecosistemi di questi punti caldi ospitano due miliardi di persone, tra cui alcuni dei più poveri del mondo.

Le persone che vivono qui dipendono dalla ricca biodiversità della zona per il loro sostentamento, ma gli ecosistemi in questi punti caldi apportano benefici molto più ampi per l’intera umanità. Gli esperti dicono che rappresentano il 35% dei “servizi ecosistemici” necessari per la sopravvivenza umana.

Gli scienziati definiscono i servizi ecosistemici come la fornitura di cibo e acqua, la regolazione del clima e benefici culturali come attività ricreative e riduzione dello stress. La biodiversità è fondamentale anche per lo sviluppo di un suolo sano che sostenga piante e animali.

Gli hotspot si estendono in tutto il mondo, dalle isole dei Caraibi alle foreste tropicali dell’Africa occidentale , dal Madagascar al Sud-Est asiatico e attraverso l’Oceano Pacifico fino alla Melanesia e alla costa tropicale della catena montuosa delle Ande del Sud America.


Conclusioni

In questo articolo abbiamo compreso quanto sia importante far sì che tra fotovoltaico e biodiversità si crei una forte collaborazione. Un’azione che si ricollega al più grande progetto di transizione energetica che il mondo è portato a compiere in questi anni.

Unire fotovoltaico e biodiversità come abbiamo visto può portare innumerevoli vantaggi per tutti, e aiutare a proteggere numerose specie a rischio.

Sapere che per cambiare il mondo a volte non sono necessarie rivoluzioni ma solo semplici accorgimenti, ci fa ben sperare in un futuro fatto di risorse e possibilità.

Otovo si mette in prima linea affinché tutti noi possiamo compiere un passo verso una nuova strada. Passando al solare scegliamo di tutelare la nostra casa, il nostro ambiente e chi verrà dopo.

Una scelta fatta con il cuore e la testa, una vera rivoluzione!

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Domande frequenti

Che cos’è la biodiversità?

Con il termine biodiversità si intende la varietà di tutti gli organismi viventi nelle loro diverse forme e nei loro diversi ecosistemi.

Quando il fotovoltaico può tutelare la biodiversità?

Quando vengono attuati i giusti accorgimenti. Per esempio, la disposizione dei pannelli solari sul terreno, se realizzata per mezzo di spaziature ampie tra le file dei moduli solari e la presenza di strisce di terreno a contatto diretto con la luce del sole, può sicuramente aiutare a tutelare e favorire la biodiversità.

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