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Allarme smog: lo dichiara l’Organizzazione mondiale della sanità

La questione dello smog e dell’inquinamento dell’aria è un grave problema ambientale che riguarda la presenza di sostanze chimiche, materiali e altre forme di rifiuti nell'ambiente naturale, come l'aria, l'acqua e il suolo, che possono causare danni alla salute umana, agli animali e alle piante, nonché danni irreversibili agli ecosistemi.

Le principali cause dell'inquinamento includono le attività umane come l'industria, il trasporto, l'agricoltura, l'edilizia e il consumo di energia. Anche le emissioni di gas serra e la produzione di rifiuti sono importanti fattori che contribuiscono all'inquinamento.

Per contrastare la gravosità di questa situazione sono necessarie azioni a livello individuale, aziendale e governativo. Queste possono includere la riduzione dell'uso di materiali inquinanti, la promozione di fonti di energia rinnovabile, la promozione di comportamenti ecologici, la sensibilizzazione della popolazione sui problemi ambientali e l'adozione di politiche energetiche e leggi che regolamentino le emissioni di inquinanti. È importante che tutti facciano la loro parte per ridurre l'inquinamento e proteggere l'ambiente per le generazioni future.

Nell’articolo di oggi ti esporremo la quinta edizione del report annuale di IQAir, società svizzera che si occupa del monitoraggio della qualità dell’aria, per avere una panoramica della condizione europea in termini di smog e inquinamento.

Ma prima di iniziare scegli anche tu di dare il tuo contributo installando un impianto fotovoltaico sul tuo tetto! L’energia solare è una valida alleata per contrastare abbassare i livelli di carbon footprint, perché è una fonte di energia pulita e rinnovabile che aiuta la transizione energetica del nostro Paese! Calcolati subito un preventivo gratuito e personalizzato immettendo il tuo indirizzo nella barra di ricerca sottostante.

Sei pronto? Iniziamo!


Emergenza inquinamento: cos’è il PM2,5 e qual è il limite fissato dall'Oms

Quali sono gli stati, in tutto il mondo, in cui nel 2022 i livelli di particolato fine (PM2,5) si sono mantenuti entro i limiti e dunque in cui si è potuto respirare aria pulita? Lo si evince dal report annuale di IQAir.

Lo studio della società svizzera aggrega i dati raccolti durante il 2022 da oltre 30 mila centraline, sparse per tutto il territorio mondiale in 7.232 località di 131 stati, paesi, regioni e territori.

Seppur siano presenti diverse sostanze inquinanti nell’aria, il report si focalizza principalmente sul particolato fine, le cosiddette “polveri sottili”. Mentre il PM10 è più grossolano, e quindi penetra nelle via aeree superiori, il PM2,5 è talmente fine da riuscire a penetrare nei bronchi secondari e nei polmoni, riuscendo dunque ad arrivare alla circolazione sanguigna.

L’Oms, ovvero l’Organizzazione mondiale della sanità, già nel 2021 aveva imposto dei limiti più stringenti in modo che l’aria si potesse considerare salubre, abbassando la concentrazione massima consentita di particolato fine (PM2,5) da 10 a 5 microgrammi per metro cubo.

I (pochi) territori in cui si respira aria pulita

I paesi che hanno rispettato questa soglia di sicurezza imposta dall’Oms sono davvero in minoranza: Finlandia, Islanda, Nuova Zelanda, Australia, e Grenada. A questi si aggiungono altri sette territori insulari collocati nel bel mezzo dell’Oceano: Nuova Caledonia, Porto Rico, Bonaire, Sint Eustatius e Saba, Bermuda, Isole vergini britanniche, Polinesia francese e Guam. Proprio in quest’ultima si respira l’aria più pulita in assoluto, con una concentrazione media annua di PM2,5 di appena 1,3 µg/m3.


I territori più inquinati al mondo

L’estremo opposto di questa classifica riguarda purtroppo i territori più inquinanti e, ci dispiace molto ammetterlo, l'Italia è collocata nella metà peggiore, con un livello medio di PM2,5 pari a 18,9 microgrammi per metro cubo, più del triplo rispetto alla soglia indicata dall’Oms.

Il valore italiano è sicuramente preoccupante, ma non come quello del Ciad, lo stato più inquinato in assoluto, che ha raggiunto la triste soglia di 89,7 µg/m3.

È da specificare, però, che il quadro dipinto è molto parziale poiché sono state effettuate poche rilevazioni pubbliche e affidabili, soprattutto nei territori sottosviluppati come l’Africa. Alla luce di queste limitazioni, la classifica in cui si respirano quantità allarmanti e disastrose di smog prosegue con l’Iraq (µg/m3), Pakistan (70.9 µg/m3), Bahrain (66.6 µg/m3), Bangladesh (65.8 µg/m3). Guardando invece alle capitali, sul podio ci sono la già citata N’Djamena (Ciad), seguita da Nuova Delhi (India) e Baghdad (Iraq); Roma è al 75esimo posto con un livello annuo di 12,6 µg/m3, pari a quello di Berlino.

Inquinamento a Nuova Dehli
Inquinamento a Nuova Dehli

Inquinamento: gli ultimi dati

Le statistiche sul rischio per la salute derivante dall’inquinamento atmosferico sono dure , come delineato nell’ultimo aggiornamento annuale dell’Air Quality Life Index (AQLI). Rappresenta la più grande minaccia per la salute umana, con un impatto sull’aspettativa di vita pari a quello del fumo, accorciando potenzialmente la vita di una persona media di 2,3 anni.

Il quadro dell’inquinamento globale varia da regione a regione, in gran parte a causa delle disparità di opportunità per migliorarlo, afferma l’AQLI. Gli incendi di quest’estate in Europa, Canada e Stati Uniti potrebbero aver dominato i titoli dei giornali, ma tali livelli di inquinamento sono un fatto quotidiano della vita in altre parti del mondo. Secondo il rapporto, solo sei paesi rappresentano i tre quarti del suo impatto sull’aspettativa di vita globale: Bangladesh, India, Pakistan, Cina, Nigeria e Indonesia.


Il fotovoltaico come soluzione all’inquinamento

Il fotovoltaico può essere una soluzione efficace per ridurre l'inquinamento, in particolare l'inquinamento atmosferico causato dalle emissioni di gas serra prodotte dalle centrali termoelettriche. Le centrali termoelettriche tradizionali utilizzano combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale per produrre energia, che rilasciano grandi quantità di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera.

Al contrario, i pannelli solari producono energia elettrica a partire dalla luce del sole senza emettere gas serra o altri inquinanti atmosferici. Ciò significa che l'energia solare prodotta da impianti fotovoltaici può sostituire l'energia prodotta da fonti fossili, riducendo così le emissioni di CO2 e altri inquinanti atmosferici.

Inoltre, l'installazione di impianti fotovoltaici sulle abitazioni, gli edifici pubblici e le infrastrutture può contribuire a ridurre la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali e a rendere l'energia più accessibile e sostenibile per tutti. In questo modo, il fotovoltaico può svolgere un ruolo importante nella lotta contro l'inquinamento e il cambiamento climatico.


Adottare uno stile di vita improntato alla sostenibilità e avere della accortezze green per la salvaguardia del nostro Pianeta sembrano suggerimenti insignificanti rispetto alla vastità del problema, ma in realtà non è così perché se ci impegnassimo tutti insieme e quotidianamente potremmo davvero fare la differenza per un futuro migliore e meno inquinato.

Il problema dell’inquinamento è davvero un’emergenza che sta gravando sulla salute di tutti noi e del nostro ecosistema ed è proprio per questo che dovremmo tutti passare all’energia solare e iniziare ad alimentare le nostre utenze domestiche con una fonte rinnovabile pulita e gratuita. Scegli anche tu di dare il tuo contributo e calcolati subito un preventivo gratuito e personalizzato per l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tuo tetto! Immetti l’indirizzo di tuo interesse nella barra di ricerca sottostante e riceverai un preventivo in meno di un minuto.


Domande frequenti

Qual è la soglia di particolato fine (PM2,5) imposta dall'Oms?

Nel 2021 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aveva imposto dei limiti più stringenti in modo che l’aria si potesse considerare salubre, abbassando la concentrazione massima consentita di particolato fine (PM2,5) da 10 a 5 microgrammi per metro cubo.

Quale valore di PM2,5 ha raggiunto l'Italia?

L'Italia si trova nella metà peggiore della classifica, con un livello medio di PM2,5 pari a 18,9 microgrammi per metro cubo, più del triplo rispetto alla soglia indicata dall’Oms.

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