Rischi ambientali? La soluzione arriva dalle assicurazioni
La salvaguardia dai cambiamenti climatici parte dalle assicurazioni
I disastri ambientali causati dal cambiamento climatico si sono moltiplicati nell’ultimo periodo, e anche l’attività umana non fa altro che peggiorare questa crisi climatica.
Ed è proprio in questo contesto che entrano in gioco le assicurazioni. Prendere consapevolezza dei rischi in modo da adottare delle misure preventive e migliorare la relazione tra le imprese e il mondo delle polizze assicurative può essere un primo passo per migliorare la condizione climatica del nostro Paese.
L’Europa, con il Next GenerationEU, declinato come PNRR tra gli Stati membri, ha stanziato generosi fondi anche per l’Italia, con l’obiettivo ultimo di avviare un processo verso la transizione energetica. Seppur questo corrisponda a grandi opportunità, porta con sé, però, anche degli scenari di rischio per i cittadini e le imprese. Da questo contesto nasce dunque la necessità di attivare delle coperture assicurative specifiche, stessa esigenza ripresa nella missione 2 del PNRR, dedicata proprio alla transizione verde, e nella missione 3 legata alle infrastrutture.
Scopri in questo articolo cosa è emerso dal convegno Rischi ambientali e assicurazioni per la transizione ecologica tenutosi a Milano negli scorsi giorni.
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Assicurazioni: la soluzione contro i rischi ambientali
Le polizze assicurative devono intraprendere un percorso per fare un salto di qualità nella gestione dei rischi, anche da un punto di vista normativo, per diventare sempre più un supporto alle imprese. Trasparenza e chiarezza dovranno essere i valori principali per garantire l’adeguata gestione di un eventuale sinistro.
È ciò che è emerso dal convegno Rischi ambientali e assicurazioni per la transizione ecologica tenutosi a Milano gli scorsi giorni.
Non può più passare in secondo piano la valutazione dei rischi nella gestione aziendale e della vita quotidiana. Secondo i dati e le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa tra il 1980 e il 2017 il danno economico di tipo fisico diretto, causato da eventi naturali, è stato di oltre 500 miliardi di euro. E le proiezioni future non fanno ben sperare al riguardo. I cambiamenti climatici in atto, indotti dall’uomo e dall’esasperazione nell’utilizzo di combustibili fossili (soprattutto dopo l’accelerazione del periodo post-industriale), continuano a incrementare l’intensità degli eventi estremi, con conseguenti perdite economiche esponenziali.
È una conseguenza del surriscaldamento globale e di tutti quei cataclismi causati dal climate change. È proprio per questo motivo che le assicurazioni possono giocare un ruolo chiave nel sistema ambientale e socio-economico del nostro Paese, alla luce soprattutto della loro funzione tipica di assunzione dei rischi per fornire protezione a famiglie e imprese, minimizzando al contempo gli effetti degli eventi non prevedibili. Le assicurazioni, oltretutto, assumono spesse volte il ruolo di investitori istituzionali in modo da canalizzare le risorse finanziarie verso investimenti a lungo termine e supportando in questo modo la transizione verso un’economia green volta alla sostenibilità.
Nuovi modelli di business integrati alle assicurazioni
Gli aspetti regolamentari per mantenere un impatto sostenibile con il proprio business è la prima prerogativa da rispettare per le imprese.
Oltre a mantenere una Corporate Social Responsibility, tra le prime azioni vi rientra anche l’orientamento del proprio portafoglio aziendale verso business sostenibili con una proposta di prodotti assicurativi Esg, ovvero focalizzati su politiche a basso impatto ambientale.
In questo modo le assicurazioni avranno la possibilità di prevedere nuove coperture, come ad esempio:
- Coperture relative ai rischi legati alla produzione di energie rinnovabili in caso di scarso irraggiamento solare;
- Quelle relative ai rischi inerenti alle forti intensità e distribuzione delle precipitazioni, o del grado di innevamento;
- Coperture inerenti ai rischi causati da ondate di calore o sbalzi di calore e siccità nel settore agricolo;
- Coperture relative ai rischi legati ai prodotti anti-inquinamento;
- Polizze di responsabilità civile da inquinamento.
Tutte le attività appena descritte potrebbero avere degli effetti negativi sull’ambiente, anche se a volte indirettamente. Dunque è importante salvaguardare l’ambiente e tutelare le aziende e il loro patrimonio. A tal riguardo nasce la necessità per le imprese di dotarsi di strumenti di gestione del rischio (risk management) e delle crisi causate da un evento dannoso (crisis management), oltre che di strumenti adeguati per riparare i danni causati dal sinistro.
In altre parole, l’obiettivo dell’assicurazione in questo senso corrisponde alla messa a disposizione di tutte le competenze necessarie per risolvere il problema.
Danni ambientali e inquinamento: una nuova responsabilità per le aziende
In un'ottica di miglioramento costante delle performance nel rispetto delle normative, le aziende saranno tenute a concorrere attivamente alla protezione della qualità dell’ambiente, in modo da salvaguardare il benessere della collettività e utilizzare coscienziosamente le risorse naturali.
L’Unione Europea, a tal riguardo, ha introdotto nuove responsabilità per le aziende. Oltre all’impegno alla prevenzione del danno, è stata richiesta una forma di risarcimento a chiunque questo danno l’abbia già compiuto. Questa la descrizione presente nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (art. 191): “Chi è autore di un fenomeno di inquinamento o, più in generale, di deterioramento dell’ambiente, deve sostenere i costi necessari a evitare o riparare l’inquinamento o il danno causato”.
Questa copertura del rischio di danno ambientale, detta anche polizza inquinamento, rappresenta il naturale completamento delle garanzie caratterizzanti la polizza incendio e quella di responsabilità civile generale, con l’obiettivo finale di indirizzare le imprese verso l’adozione di misure preventive per ridurre al minimo i rischi di danno ambientale e l’esposizione a tale responsabilità.
Un’altra misura utile per le aziende è quella del trasferimento del rischio ambientale, rischio che può derivare sia da eventi catastrofici che, soprattutto, da eventi più frequenti nella vita quotidiana, come lo scoppio di un incendio o eventi naturali, che spesso comportano una contaminazione dei luoghi e delle aree limitrofe in cui verificano.
Si può dunque sostenere come la variabile ambiente stia diventando sempre più essenziale e critica per le realtà aziendali, ai fini della loro competitività e redditività. Per questo motivo, e anche per una coscienza ambientale, le imprese dovranno impegnarsi a ridurre i loro consumi e sprechi di materiale, eliminare i prodotti e le sostanze nocive, trovare materiali alternativi e riutilizzabili e altre iniziative ambientali, considerabili anche un fattore di competitività idoneo a creare nuove opportunità di mercato.
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Domande frequenti
Qual è il danno in termini economici causato da eventi naturali?
Secondo i dati e le stime dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in Europa tra il 1980 e il 2017 il danno economico di tipo fisico diretto, causato da eventi naturali, è stato di oltre 500 miliardi di euro.