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All’Expo Dubai 2020 il Padiglione della Sostenibilità si chiama Terra

L’energia pulita (soprattutto quella solare) e la natura sono le protagoniste indiscusse dell’Expo di Dubai, l’Esposizione Universale che si terrà fino al 31 marzo 2022.

A testimoniare questa “supremazia green” è proprio il Padiglione della Sostenibilità, sulla cui entrata troneggia la scritta Benevenuti a Terra (Terra è il suo nome, ripreso dal latino). La sua figura ricorda un gigantesco fiore di ipomea il cui tetto a forma circolare, dal diametro di 130 m, è interamente ricoperto da 1.055 pannelli fotovoltaici. A fare da contorno a questa bellissima (e grandissima) figura ci sono 18 e-tree, gli alberi dell’energia, capaci di seguire l’orientamento del sole e di produrre 6 GW di energia rinnovabile all’anno - una quantità sufficiente per la fornitura di 300mila case o la ricarica di 900mila smartphone. Questi “alberi intelligenti” hanno tutti un’altezza diversa, che varia dai 13 ai 18 metri, progettati brillantemente per non farsi ombra a vicenda e per raggiungere la massima efficienza di prestazione.

Il Padiglione della Sostenibilità è solo una delle macro aree tematiche di Dubai Expo 2020; infatti, a fargli compagnia ci sono il Padiglione della Mobilità e quello dell’Opportunità. Insomma, si può facilmente constatare come il tema principe di questa Esposizione non rispecchi nient’altro che la realtà contingente dei fatti: il Pianeta Terra ha bisogno di trovare una soluzione al cambiamento climatico - e il conseguente surriscaldamento globale - e all’inquinamento. E le principali soluzioni risiedono proprio nell’utilizzo di energie pulite (come il fotovoltaico) e la e-mobility, ovvero la mobilità sostenibile attraverso l’utilizzo di mezzi di trasporto non inquinanti e/o alimentati elettricamente (come il monopattino elettrico).

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Terra: un edificio autosufficiente

[Terra] È un edificio autosufficiente al 100% nel mezzo del deserto, per dimostrare che la sostenibilità è realizzabile ovunque. In futuro tutti gli edifici dovranno essere così.

Queste le parole di Yamini Changananthara, giovane urbanista di Abu Dhabi di origini indiane, con una laurea in cambiamento climatico, per descrivere il Padiglione della Sostenibilità, il cui percorso espositivo è stato ideato come un viaggio in tre parti: il presente, il passato e il futuro. «Il padiglione», sottolinea, «imita la natura, secondo il principio della fotosintesi, come le piante assorbono la luce del sole e l’acqua del terreno, così fa Terra». Infatti, la produzione di energia solare (prodotta da 4.912 pannelli fotovoltaici) garantisce il totale annullamento di emissioni di Terra, e lo stesso discorso vale anche per l’acqua, poiché viene direttamente recuperata e poi riciclata.

Insomma, una smart-city dentro una smart-city, come una matrioska green e intelligente! Infatti, Dubai rientra sotto la categoria di smart-city, ovvero quelle città intelligenti e del futuro dove è possibile migliorare l’efficienza dei servizi e delle infrastrutture grazie alle tecnologie digitali e all’innovazione. Difatti, grazie al programma Smart Dubai 2021, che prevede la digitalizzazione di tutti i servizi governativi, Dubai risulta una delle città intelligenti più avanzate al mondo. Il piano comprende più di 100 progetti che interessano settori come i trasporti, le comunicazioni, l'energia e la pianificazione urbana.


Il riconoscimento Leed Platinum

Come accennato precedentemente, Terra è autosufficiente anche per ciò che riguarda il sistema idrico. Infatti, l’acqua viene recuperata dalla condensazione del vapore acqueo nell’aria. Inoltre, il consumo idrico nel paesaggio è ridotto del 75% grazie a tecniche di irrigazione innovative, come il sistema di riciclaggio delle acque grigie. Grazie a un sistema di filtraggio naturale attraverso le piante, invece, è possibile la rigenerazione delle acque nere; con questa tecnica non solo si aggiungono nutrienti alle piante, ma si contribuisce anche alla biodiversità. L’acqua rigenerata e filtrata viene poi successivamente sterilizzata con i raggi ultravioletti e rimessa così in circolo.

Queste caratteristiche encomiabili e innovative hanno permesso a Terra, che è stato progettato dallo studio di architettura britannico Grimshaw Architects, di ottenere la certificazione Leed Platinum, il riconoscimento più alto alla sostenibilità di un edificio.

Inoltre, a conferma del merito di questo prestigioso riconoscimento, Terra ha anche un suo orto, progettato per permettere agli Emirati di non dipendere dall'importazione di prodotti alimentari, a cominciare da frutta e verdura. In questo orto esterno si sperimentano varie coltivazioni, inclusi banani, bambù, caffè arabico, olivi, ma anche aloe vera, quinoa, mango, mandorle indiane, con numerosi hub di piante aromatiche, dal rosmarino alla menta.


Equilibrio e speranza: le due parole chiave di Terra

Il percorso pedagogico ed espositivo in cui Terra ci accompagna tocca tutti i punti salienti della condizione climatica e ambientale, degli Emirati nello specifico, ma in realtà caratterizzanti tutto il pianeta in generale.

Come dichiarato all’inizio di questo articolo, la consapevolezza di avere l’urgenza di trovare una soluzione al cambiamento climatico che stiamo affrontando è il cardine tematico di questa edizione di Expo Dubai 2020. Ed è proprio per questo che i termini “equilibrio” e “speranza” sono fondamentali per la riuscita del nostro impegno a salvaguardare (e salvare) il nostro pianeta.

Dunque, tutto ruota attorno al concetto di equilibrio: lo si può apprendere giocando nella «Piazza dei giochi interattivi» al centro del Padiglione, dove, con semplici attività, si può toccare con mano la precarietà della nostra condizione climatica e ambientale, comprendendo come tutto sia collegato e - soprattutto - legato a un filo, suscettibile di ogni minimo cambiamento. Ci si misura a colpi di martello o tirando funi o girando una ruota con otto diverse situazioni, dall’innalzamento della temperatura alle emissioni di CO2 al cambiamento di acidità degli oceani.

Ma per fortuna non finisce qui: davanti a noi ci si pone la speranza, sotto forma di “Laboratorio dei valori futuri”. Si tratta di soluzioni già applicate o di studi ancora  in atto in diverse parti del mondo per affrontare i problemi che ci assillano: istruzione, acqua, cibo, rigenerazione ecologica, surriscaldamento globale, e molti altri, purtroppo.

Il quesito finale che viene posto ai visitatori di Expo Dubai 2020, e soprattutto di Terra, riguarda proprio su chi debba ricadere la responsabilità di risoluzione di tutti questi problemi. E il punto è proprio questo: una sola persona non può risolvere la situazione. È importante che tutti noi sviluppiamo una coscienza ambientale collettiva e un amore profondo per il nostro pianeta per poterci impegnare insieme nella sua salvaguardia!

Puoi iniziare già da oggi a fare del bene al pianeta passando all’energia fotovoltaica: un’energia rinnovabile e pulita che ci aiuterà a ridurre le emissioni di CO2!

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Oltre all'Expo Dubai 2020

In tema di sostenibilità, sempre a Dubai è stato inaugurato il Museum of the future, un incredibile edificio progettato da Killa Design e supportato da Buro Happold per Dubai.

Il museo è collocato vicino alle Emirates Towers e ha lo scopo di diventare un catalizzatore di nuove idee mondiali.

Oltre ad avere un'estetica perfetta, la struttura del museo non rinuncia alla sostenibilità resa possibile grazie a un importante contributo digitale. Infatti, per il Museum of the future, l'equipe di Buro Happold ha creato un modello energetico 3D contenete tutte e 12 le voci di sostenibilità ed efficienza essenziali per raggiungere il livello LEED platinum. Grazie alle tecnologie in tempo reale, il museo è in grado di ridurre del 45% i consumi di acqua e ottenere un risparmio energetico totale del 25%.

Negli Emirati Arabi Uniti la bandiera della rivoluzione ecologica viaggia con il trasporto pubblico. Da Dubai ad Abu Dhabi sono stati inaugurati pullman e navi solari a emissioni zero.

Il futuro è sostenibile a partire dal trasporto pubblico. A Dubai, infatti, è appena stata presentata una piccola flotta di 20 navi solari alimentate da motori elettrici da 20 kW ricaricabili con i pannelli solari. Ogni nave di questa flotta green ha un impatto ambientale ridotto dell'87% rispetto alle classiche imbarcazioni alimentate a combustione.

Un altro esempio di mobilità sostenibile lo ritroviamo ad Abu Dhabi, in cui è stato varato il primo pullman elettrico capace di coprire una tratta principale con sei fermate. Anch'esso, come le navi solari, è dotato di pannelli solari in grado di supportare le batterie e alimentare il viaggio per 30 passeggeri.

Gli Emirati Arabi Uniti, in realtà, si distinguono in questa rivoluzione green non solo per il trasporto pubblico. La nazione, infatti, ha in programma di aumentare del 20% la loro produzione elettrica entro il 2030, anche grazie al contributo che deriverà dalle fonti di energia rinnovabile che sarà circa del 26%.

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