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La povertà energetica colpisce le donne più degli uomini

La crisi energetica che stiamo affrontando nell’ultimo periodo sta destando non poche preoccupazioni e, seppur siano numerose le iniziative in ottica di economia verde e finanza sostenibile per migliorare la condizione italiana, la strada è ancora in salita.

Disastri climatici, surriscaldamento globale, carbon footprint, il rallentamento nella transizione energetica e il vertiginoso rincaro dei prezzi sono solo alcuni dei tasselli di un mosaico molto più complicato da gestire, e la politica energetica del nostro Paese fatica a trovare una soluzione.

Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare che aggrava ancora di più questo scenario di crisi: la povertà energetica. Ma non è tutto: la povertà energetica è anche un fattore di genere, poiché le donne sono più colpite degli uomini in questa crisi dell’energia.

In questo articolo ti esporremo ciò che è stato sostenuto dalla Commissione per i diritti delle donne del Parlamento europeo in occasione dell’evento annuale per la Giornata Internazionale delle Donne. Perché in Otovo uno dei pilastri della nostra azienda è il rispetto della diversity, e ci impegniamo quotidianamente per presentarci come una realtà inclusiva e rispettosa di tutti i diritti.

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La povertà energetica colpisce più le donne degli uomini

Come accennato all’inizio di questo articolo, nel recente evento annuale per la Giornata Internazionale della Donna, la Commissione per i diritti delle donne del Parlamento europeo ha riportato come in Europa la povertà energetica colpisca da sempre le donne più degli uomini.

L’appuntamento di quest’anno si è focalizzato principalmente sugli aspetti della povertà energetica legati al genere.

Robert Biedroń, eurodeputato socialista polacco che ha presieduto la Commissione parlamentare, ha commentato nei seguenti termini: “L’Unione europea sta affrontando sfide enormi riguardanti la fuel poverty. Si stima che questo problema interessi 125 milioni di cittadini e cittadine nel Blocco. Dal 2021 la scarsità energetica ha portato alla più alta inflazione da quando esiste l’euro. E la crisi del Covid prima e la guerra in ucraina dopo hanno peggiorato le difficoltà economiche e sociali. Molte famiglie del nostro continente hanno difficoltà a pagare le bollette e a scaldare la propria casa”.

Donne e madri single: le più colpite dalla povertà energetica

Tristemente, bisogna specificare che questa non è una problematica rivelatasi solo con l’ultima congiuntura attuale. Prima della crisi energetica e del rialzo dei prezzi, infatti, già un 7% delle famiglie europee si trovava in questa situazione, oggi esasperata da nuove criticità.

Una cosa è certa: il peso delle difficoltà non è suddiviso equamente. La condizione più opprimente, infatti, la stanno subendo le madri e le donne single rispetto alla loro controparte maschile. Per dare qualche numero, per la precisione, il 31% delle donne single e il 44% delle madri single fatica a pagare le bollette di luce e gas.

Le cause sono tristemente note: una prevalenza di lavori precari o part-time e un reddito medio più basso. Basti pensare al divario retributivo di genere, che attualmente ha sfiorato il 13% nell’ultimo decennio, con un leggero miglioramento attuale. Questo sta a significare che, in media, le donne guadagnano il 13% in meno all’ora rispetto agli uomini.

Come per la pandemia – commenta sempre Biedroń – l’effetto dell’aumento dei costi energetici e la deindustrializzazione stanno colpendo in modo sproporzionato le donne a causa della loro già minore partecipazione al mercato del lavoro e dei divari di genere esistenti in molti settori […] questa crisi sta avendo un impatto negativo sulla loro economia generale ma anche sulla loro salute, sul rischio di violenza domestica e sui loro diritti fondamentali”.


Povertà energetica: le quattro dimensioni del problema

Oggi la crisi energetica sta rivelando chi è stato più colpito dall’aumento dei prezzi, ed è per questo che è fondamentale affrontare le disuguaglianze strutturali per risolvere al più presto il problema.

Secondo Katharina Habersbrunner, direttrice di Women Engage for a Common Future, il problema può essere analizzato secondo quattro dimensioni:

  • Una dimensione economica: è appurato che esista un divario retributivo di genere, uno pensionistico e uno assistenziale;
  • Una dimensione fisiologica: il genere femminile, per la sua costituzione prettamente fisiologica, è più sensibile al calore e al freddo;
  • Una dimensione legata alla salute, sia fisica che mentale;
  • Una dimensione legata alle condizioni socio-culturali
Le quattro dimensioni del problema
Le quattro dimensioni del problema

Per la ricerca di una soluzione al problema legato alla povertà energetica, sottolinea la Habersbrunner, è stato avviato un progetto che si chiama EmpowerMed il quale mira a offrire audit energetici alle famiglie più in difficoltà, con l’installazione gratuita di dispositivi per il risparmio. Inoltre, grazie all’azione congiunta di assemblee collettive e workshop, il progetto fornisce anche degli strumenti per migliorare il benessere nelle proprie comunità.


Conclusione

Il tema affrontato in questo articolo sta particolarmente a cuore a noi di Otovo, poiché la parità di genere e il rispetto della diversity è uno dei pilastri fondanti dell’etica della nostra azienda, e la nostra filosofia è incentrata proprio su questo: la democratizzazione dell’energia, che sia alla portata di tutti.

Per questo ci impegniamo quotidianamente ad agevolare il passaggio all’energia solare nel modo più semplice e veloce possibile, per permettere a tutti gli italiani di perseguire la loro indipendenza energetica facendo del bene al Pianeta con una fonte rinnovabile di energia pulita.

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Domande frequenti

Chi è colpito maggiormente dalla povertà energetica?

La condizione più opprimente la stanno subendo le madri e le donne single. Per la precisione, il 31% delle donne single e il 44% delle madri single fatica a pagare le bollette di luce e gas.

Qual è la percentuale di divario retributivo di genere?

In media, le donne guadagnano il 13% in meno all’ora rispetto agli uomini.

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