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Incentivi e aiuti a fondo perduto per le comunità energetiche italiane

Per accelerare il processo di transizione energetica verso fonti rinnovabili sempre più italiani stanno decidendo di installare un impianto fotovoltaico sul tetto della loro abitazione, e lo conferma anche l'ultimo rapporto Gaudì. L’energia solare, infatti, è una valida alleata per contrastare la crisi energetica che sta caratterizzando questo periodo ed è un ottimo metodo per risparmiare in bolletta.

Con un impianto fotovoltaico residenziale, infatti, si ha la possibilità di rendersi sempre più indipendenti dalla rete elettrica nazionale poiché i pannelli solari permettono di produrre energia da sfruttare per il proprio autoconsumo, e dunque l’alimentazione di tutte le utenze domestiche, senza dover richiedere il supporto dell’ente nazionale di energia. Con l’integrazione di una batteria per fotovoltaico, oltretutto, la quota di autoconsumo può addirittura arrivare al 90%, poiché con un impianto fotovoltaico con accumulo si ha la possibilità di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e conservarla per un secondo momento, quando se ne ha più bisogno.

Un altro metodo ancora più conveniente per risparmiare energia e denaro è quello di unirsi a una comunità energetica, ovvero un insieme di cittadini che producono, distribuiscono e condividono energia pulita e rinnovabile. E proprio in questi giorni il Governo italiano sta varando un nuovo decreto per fornire aiuti e incentivi economici allo sviluppo di queste entità.

Nell’articolo di oggi ti aiuteremo a fare chiarezza proprio sulla situazione italiana delle comunità energetiche, cercando di capire in cosa consisterà questo decreto imminente e quali benefici apporterà alla condizione energetica di tutti noi.

Il tema delle comunità energetiche sta molto a cuore a noi di Otovo. Lo sapevi che siamo in stretta collaborazione con Enco, una startup fiorentina che si occupa dello sviluppo di comunità energetiche prendendosi cura di tutti gli aspetti tecnici e burocratici. Per i nostri clienti Otovo unirsi a una comunità energetica sarà ancora più semplice e veloce!

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Sei pronto? Iniziamo!


Cos’è una comunità energetica: un veloce ripasso

Prima di entrare nel vivo dell’argomento e sondare le possibilità che offre questo nuovo decreto governativo, facciamo prima un piccolo ripasso su cosa effettivamente sia una comunità energetica.

Conosciuta anche con il termine inglese Energy Community, una comunità energetica è un insieme di cittadini che producono, distribuiscono e condividono energia rinnovabile e pulita. Ciò che sottostà alla creazione di queste realtà è sicuramente la lotta allo spreco energetico, con la possibilità di ridurre le emissioni di CO2 e, soprattutto, condividere con la comunità la propria energia avendo la possibilità di diventare prosumer e un consumer.

L’adesione a una comunità energetica comporta benefici economici, ambientali e sociali e dà la possibilità a chi ne aderisce di non doversi più preoccupare dei propri consumi energetici, poiché ci sarà sempre qualcuno che avrà bisogno della tua energia prodotta in eccesso dal tuo impianto fotovoltaico oppure, al contrario, potrai sempre beneficiare dell’energia di qualcun altro.


Comunità energetiche: in fase di approvazione il nuovo decreto governativo

Proprio in questi giorni sta giungendo a risoluzione la nuova proposta di decreto governativa per le incentivazioni alle comunità energetiche.

Il testo del provvedimento è in attesa del disco verde (dunque, il via libera) della Commissione Europea per la sua effettiva entrata in vigore.

Con questo provvedimento diamo all'Italia una nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l'autonomia energetica. La ricchezza dell'Italia sono le sue comunità. Il decreto le pone al centro di una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite risparmiando sui costi delle bollette. Se sapremo svilupparle come sistema Paese - conclude il ministro - le comunità energetiche si riveleranno un'enorme fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale” spiega il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.

Le misure previste dal decreto

La proposta di governo per l’incentivazione delle Energy Communities è incentrata principalmente su due misure:

  • Un incentivo in tariffa
  • Un contributo a fondo perduto

I benefici previsti si rivolgono a tutte le tecnologie rinnovabili, come l’eolico, il fotovoltaico, le biomasse e l’idroelettrico. Chi vorrà unirsi a una comunità energetica potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
La potenza finanziabile è pari a complessivi 5 gigawatt (GW), con un limite temporale fissato a fine 2027.

PNRR: contributo a fondo perduto

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto a valere sul PNRR - che permetterà l’erogazione di contributi fino al 40% dell’investimento - sarà da riferirsi soltanto alle comunità energetiche realizzate nei comuni sotto i 5mila abitanti. Nello specifico, l’intervento potrà riguardare sia la realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili che il potenziamento di quelli già esistenti.

La misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del PNRR e il suo scopo ultimo è la realizzazione di una potenza complessiva di almeno 2 GW e una produzione indicativa di almeno 2500 GW l’ora ogni anno.

Tre fasce di potenza a seconda delle tariffe

Nella proposta di decreto sono identificate tre fasce di incentivi per quanto riguarda la tariffa spettante:

  • Per gli impianti a fonti rinnovabili di potenza fino a 600 kW la tariffa è composta da un fisso di 60€/MWh più una parte variabile che non può superare i 100€/MWh;
  • Per gli impianti di potenza compresa tra 200 kW e 600 kW il fisso è di 70€/MWh più un premio che non può superare i 110€/MWh;
  • Per gli impianti pari o al di sotto dei 200 kW il fisso è di 80€/MWh più una variabile non superiore ai 120€/MWh.
Tre fasce di potenza a seconda delle tariffe
Tre fasce di potenza a seconda delle tariffe

In aggiunta, è previsto anche un fattore di correzione a seconda dell’area geografica:

  • 4€/MWh in più per le regioni del Centro (Lazio, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo);
  • 10€/MWh in più per quelle del Nord (Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta).

Conclusione

L’approvazione di tale decreto sarà un’ottima occasione per incentivare lo sviluppo delle comunità energetiche nel nostro territorio perché permetterà lo sviluppo di reti energetiche di fonti rinnovabili e pulite che accelereranno il processo di transizione energetica del nostro Paese.

Noi di Otovo ci impegniamo quotidianamente per assicurare alle nuove generazioni un futuro green e sostenibile, in cui l’energia da fonti rinnovabili faccia da protagonista in tutti i processi produttivi. Per questo motivo informarsi e consapevolizzarsi in questo ambito è il primo passo da fare per non rimanere con le mani in mano e per dare il proprio contributo per la salvaguardia del nostro ecosistema.

Scegli anche tu di passare al solare e cerca sul tuo territorio la comunità energetica più vicina a te! Calcolati subito un preventivo gratuito e personalizzato per un impianto fotovoltaico immettendo l’indirizzo di tuo interesse nella barra di ricerca sottostante.


Domande frequenti

Quali sono le misure principali previste dal decreto?

La proposta di governo per l’incentivazione delle comunità energetiche è incentrata principalmente su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto. Chi vorrà unirsi a una comunità energetica potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.

Che cos’è una comunità energetica?

Una comunità energetica è un insieme di cittadini che producono, distribuiscono e condividono energia rinnovabile e pulita con il comune intento di contrastare lo spreco energetico.


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