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Nei nostri articoli vi abbiamo già parlato di come funzionano le pompe di calore e di quali sono le diverse tipologie esistenti, sottolineando come questa tecnologia, utilizzando una quantità minima di energia elettrica, garantisca un notevole risparmio energetico e abbia un impatto davvero minimo sull’ambiente.

Per questo motivo negli ultimi anni stiamo assistendo a un vero e proprio boom nella diffusione di pompe di calore per il residenziale.

Tuttavia, ci sono delle casistiche per cui la pompa di calore non rappresenta la soluzione migliore, per questo nell’articolo di oggi Otovo vuole aiutarti a comprendere i casi in cui installare una pompa di calore conviene davvero. Ricorda inoltre che scegliere di integrare una pompa di calore a un impianto fotovoltaico ha numerosi vantaggi e noi di Otovo siamo qui per aiutarti a renderlo possibile!


Pompa di calore: quando conviene installarla

In particolare installare una pompa di calore è conveniente quando:

1. Si ha il riscaldamento a pavimento

Una delle prime cose da sapere è che la pompa di calore lavora e offre risultati migliori quando lavora a bassa temperatura, ciò significa che la temperatura di mandata del vettore energetico non deve superare certi valori standard, e questo dipende dal sistema di erogazione che viene abbinato alla pompa di calore.

Proprio per questo motivo, la combinazione ottimale è quella fra pompa di calore e riscaldamento a pavimento, in quanto si tratta di una sistema che lavora a temperature massime che si aggirano sui 35°C.

Accoppiare la pompa di calore ai classici termosifoni è al contrario un’operazione da evitare, in quanto questi ultimi hanno bisogno di una temperatura di mandata di circa 70°C per riscaldare l'abitazione in modo efficiente. È difatti sconsigliato far lavorare la pompa di calore al di sopra dei suoi limiti operativi perché verrebbe a mancare il risparmio energetico ed economico.

2. É presente un involucro ben isolato

Ricollegandosi al paragrafo precedente, in caso di un sistema di riscaldamento a pavimento questo deve essere inserito in un contesto di edificio il cui involucro deve essere adeguatamente coibentato, in quanto una pompa di calore inserita in un involucro edilizio con dispersioni termiche elevate non riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno richiesto per le operazioni di riscaldamento/raffrescamento.

All’interno di una casa ben isolata dunque, dove le dispersioni di calore sono ridotte al minimo, la pompa di calore potrà soddisfare le esigenze di qualsiasi utente e garantirà un elevato livello di comfort ambientale.

3. La casa è di nuova costruzione o è ristrutturata

Quando si costruisce un’abitazione, oppure si fa una ristrutturazione importante, la pompa di calore è sicuramente una delle soluzioni su cui investire per via della sua incredibile funzionalità.

Questo singolo impianto può difatti svolgere tre diversi compiti:

  • Riscaldamento
  • Raffrescamento
  • Produzione di acqua calda sanitaria (ACS)

Inoltre, gli standard normativi per le nuove costruzioni obbligano a raggiungere altissimi valori di prestazione energetica e a utilizzare impianti alimentati da fonti rinnovabili (vd. pompa di calore) per realizzare edifici ad energia quasi zero (i cosiddetti NZEB).

4. Si decide di integrare un impianto fotovoltaico

Sempre più spesso, l’installazione della pompa di calore viene proposta a chi già possiede un impianto fotovoltaico. Perché?

Vediamolo subito!

Come detto in precedenza, la pompa di calore necessita di una quantità minima di energia elettrica per mettere in atto il meccanismo di assorbimento dell’energia termica, per questo è possibile assimilarla a un elettrodomestico aggiuntivo di un immobile.

Inoltre, la pompa di calore è fatta per funzionare con basse temperature e in modo costante durante l’arco di tutta la giornata.

A questo punto è facile dunque capire il vantaggio dell’accoppiata fotovoltaico-pompa di calore: in un’abitazione in cui sono installate una pompa di calore e un impianto fotovoltaico, la prima può utilizzare l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari fotovoltaici per rinfrescare i locali senza il bisogno di prelevare energia costosa dalla rete elettrica.

Inoltre, grazie a un sistema di accumulo fotovoltaico, l'energia solare prodotta dall’impianto può essere utilizzata per alimentare la pompa di calore nelle ore di bassa produzione elettrica, in assenza di sole.

Nell'infografica riassuntiva sottostante trovi elencate tutte le situazione in cui installare una pompa di calore è una scelta conveniente.


Quando non conviene

La pompa di calore non è sempre la scelta più economica. In queste casistiche l’installazione della pompa di calore può non portare al risparmio energetico atteso:

  • Radiatori ad alta temperatura: se l’impianto lavora con mandata ~65–75 °C (termosifoni in ghisa/alluminio), senza riscaldamento a pavimento o fan-coil a bassa T, il COP/SCOP cala e i consumi elettrici aumentano.
  • Scarso isolamento dell’involucro: in case non coibentate (pareti, tetto, serramenti) il fabbisogno termico è elevato; prima conviene ridurre le dispersioni, poi valutare l’installazione pompe di calore.
  • Climi rigidi senza macchina idonea: in zone con lunghi periodi sottozero serve una PdC progettata per basse temperature o una soluzione ibrida; altrimenti l’efficienza crolla e il comfort ne risente.
  • Limiti elettrici o spazi tecnici: potenza del contatore insufficiente, vincoli acustici/condominiali o assenza di spazio per l’unità esterna possono rendere l’intervento poco conveniente.
  • Uso saltuario dell’immobile: in seconde case molto fredde e occupate di rado, i tempi di avviamento e il profilo d’uso penalizzano la resa.

Come massimizzare il risparmio (dimensionamento, curve, SCOP)

Per ottenere il massimo dalla pompa di calore e ridurre la bolletta:

1) Dimensionamento corretto

  • Calcola la potenza termica sul carico di progetto (clima locale, dispersioni reali) per evitare sovra/sottodimensionamento.
  • Prediligi terminali a bassa T (es. riscaldamento a pavimento con mandata 30–35 °C) per lavorare con COP/SCOP più alti.
  • Inserisci, quando serve, puffer/inerziale per cicli lunghi e meno on/off; dimensiona correttamente il bollitore ACS.

2) Curve climatiche e regolazione

  • Imposta la curva climatica: la temperatura di mandata segue la temperatura esterna, mantenendo la mandata più bassa possibile e stabile.
  • Ottimizza proporzionalità e pendenze: piccole correzioni (±2 °C) impattano molto su consumi e comfort.
  • Usa regolazioni “smart”: fasce orarie, setpoint ambiente, priorità ACS e logiche anti-on/off.

3) SCOP e scelta macchina

  • Valuta lo SCOP (rendimento stagionale) nelle condizioni climatiche della tua zona: puntare a SCOP ≥ 3,5–4,0 è un buon obiettivo.
  • Ventilatori e circolatori efficienti, buon controllo dello sbrinamento e gas refrigerante aggiornato migliorano lo SCOP reale.

4) Integrazione con fotovoltaico e accumulo

  • Allinea i cicli della PdC con la produzione del fotovoltaico (programmazione diurne, pre-riscaldamento/pre-raffrescamento).
  • Aggiungi accumulo fotovoltaico per spostare l’energia alle ore serali: aumenta l’autoconsumo e riduce i kWh prelevati dalla rete.

5) Manutenzione e dettagli che contano

  • Pulizia filtri, corretta portata acqua/aria, bilanciamento dei circuiti, verifica gas: piccoli interventi che mantengono alta l’efficienza.

Quanto puoi risparmiare (con e senza fotovoltaico)

Il risparmio dipende da isolamento, terminali, SCOP e prezzi dell'energia. Ecco un esempio indicativo per capire gli ordini di grandezza.

Ipotesi: fabbisogno termico annuo riscaldamento+ACS = 8.000 kWhₜₕ

  • Caldaia a gas 90%: energia gas ≈ 8.889 kWh
  • Pompa di calore con SCOP 3,5: energia elettrica ≈ 2.286 kWh

Senza fotovoltaico (solo rete)

  • Prezzo elettricità ipotetico: 0,25 €/kWh → costo ≈ 2.286 × 0,25 = 571 €
  • Prezzo gas ipotetico: 0,10 €/kWh → costo ≈ 8.889 × 0,10 = 889 €
  • Risparmio889 – 571 = 318 € / anno (~36%)

Con fotovoltaico (autoconsumo 50%)

  • kWh da rete ≈ 1.143 → costo ≈ 1.143 × 0,25 = 286 €
  • Risparmio889 – 286 = 603 € / anno (~68%)

Con FV + accumulo (autoconsumo 70%)

  • kWh da rete ≈ 0,30 × 2.286 = 686 → costo ≈ 686 × 0,25 = 172 €
  • Risparmio889 – 172 = 717 € / anno (~81%)

Tutti i numeri visti qui sopra sono meramente esemplificativi: cambiando SCOP (es. 4,0 con riscaldamento a pavimento) e prezzi dell'energia, il risultato varia. La direzione però è chiara: pompa di calore + fotovoltaico + accumulo massimizza l’autoconsumo e il taglio dei costi.


Conclusione

Installare una pompa di calore conviene quando l’abitazione è ben isolata, dotata di riscaldamento a pavimento e possibilmente integrata con un impianto fotovoltaico. Queste condizioni permettono alla pompa di operare in modo efficiente, garantendo comfort abitativo, risparmio energetico e riduzione dei costi in bolletta. Per le nuove costruzioni o le ristrutturazioni importanti, rappresenta una soluzione moderna e sostenibile, in linea con gli standard energetici attuali.

Se hai ancora dubbi se installare una pompa di calore in casa tua, qui sotto ti lasciamo alcuni video della nostra pagina Instagram, in cui il nostro esperto va a sfatare alcune delle più diffuse false credenze sulle pompe di calore che a volte possono frenare il loro acquisto.

Scopri se anche tu ti sei sbagliato, dai subito un'occhiata!

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Domande frequenti

Quando conviene installare una pompa di calore?

La scelta di installare una pompa di calore è conveniente in caso di riscaldamento a pavimento, di nuova costruzione o ristrutturazione di un edificio, oppure quando si decide di integrarla a un impianto fotovoltaico

Quanti tipi di pome di calore esistono?

Sul mercato sono presenti cinque tipologie di pompe di calore: aria-aria, aria-acqua, acqua-acqua, geotermiche e ad assorbimento

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