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Programma e dichiarazioni della 27° Conferenza sul climate change

La ventisettesima edizione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (nonché Cop27) è approdata a Sharm el-Sheikh il 6 novembre e avrà luogo fino al 18 novembre. Dopo Berlino, Kyoto, Stoccolma, Rio, Bali, Parigi, Katowice e l’ultima di Glasgow, la Conferenza più importante al mondo sul clima è approdata in Egitto: un ritorno in Africa dopo la Cop22 del 2016 in Marocco e quella del 2011 a Durban.

La scelta del paese ospitante non è casuale, bensì cade in un momento particolare e strategico in cui si avrà la possibilità di affrontare diversi punti di snodo nel rapporto tra i paesi industrializzati e quelli più indietro e in via di sviluppo.

Nell’articolo di oggi ti spiegheremo nel dettaglio come saranno strutturati questi giorni nevralgici di discussione e azione, il ruolo fondamentale della Cop27 nella lotta contro il cambiamento climatico, le personalità in gioco e molto altro ancora.

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COP sul clima: cos’è e perché è importante

La COP (che sta per Conferenza delle Parti) rientra tra i più importanti incontri globali delle nazioni mondiali per affrontare il tema del climate change.

La prima conferenza di questo tipo si è tenuta nel giugno 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile e, in quell’occasione, venne firmato e approvato l’accordo denominato UNFCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) ovvero la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. L’ufficializzazione di questo documento ha rappresentato un passo fondamentale nelle negoziazioni internazionali contro i cambiamenti climatici. Basti pensare che su questo accordo si sono basati gli snodi del Protocollo di Kyoto e dell’Accordo di Parigi sul clima!

Dunque, da quella prima conferenza a Rio de Janeiro in poi si tiene una COP ogni anno in cui, gradualmente, sono stati fissati gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, stabilendo oltretutto che dovessero occuparsene i Paesi più sviluppati. Altro importante obiettivo della Convenzione è quello di supportare dal punto di vista finanziario i Paesi in via di sviluppo per la lotta al cambiamento climatico, nonché di monitorare annualmente le emissioni dei Paesi sviluppati.

Tra le COP di più rilievo ricordiamo quella di Kyoto del 1997 e quella di Parigi del 2015, incontri nei quali è stato prima raggiunto e poi consolidato l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5°C.


Cop27: programma e dichiarazioni

La ventisettesima edizione di quest’anno è stata aperta dal consueto messaggio del Segretario generale ONU António Guterres, il quale ha elencato i punti d’azione principali per il successo di questa nuova edizione della Conferenza.

Alla Cop27 è prevista la presenza di 200 nazioni, migliaia di delegati di governi, istituzioni internazionali e ONG, ma anche di scienziati e giornalisti che, unitamente si incontreranno a Sharm el-Sheikh per cercare di trovare un punto di contatto su come attuare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (Cop21) e gli impegni della comunità internazionale per fronteggiare il cambiamento climatico.

I temi fondamentali della Cop27

I negoziati di Sharm el-Sheikh seguiranno delle precise linee d’azione relative a cinque temi principali:

  • La natura: non è possibile perseguire l’obiettivo di contenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C senza intervenire per limitare la deforestazione, senza salvaguardare i sistemi alimentari, modificare i ritmi di sfruttamento del suolo e senza proteggere gli ecosistemi marini e oceanici;
  • Il cibo: tema estremamente caldo alla luce del fatto che i sistemi globali di utilizzo di cibo, terra e oceani rappresentano più del 12% del PIL globale e oltre il 40% dei posti di lavoro nel mondo;
  • L’acqua: il climate change sta profondamente incidendo sugli eventi estremi connessi all’acqua, come le siccità e le inondazioni. Per questo motivo bisogna agire prontamente per tutelare la più importante risorsa per la vita sulla Terra;
  • La decarbonizzazione: la riduzione delle emissioni di gas serra è uno dei temi portanti delle COP che si sono susseguite negli anni, ed è estremamente rilevante per il conseguimento degli obiettivi climatici;
  • L’adattamento climatico: adattarsi ai nuovi equilibri climatici non è mai stato così fondamentale per la sopravvivenza della specie, soprattutto alla luce delle disastrose conseguenze dettate dal cambiamento climatico che stanno continuando ad aumentare di frequenza e intensità.

I quattro obiettivi della Cop27

Sono quattro gli obiettivi principali che i Paesi partecipanti alla Cop27 intendono raggiungere:

  • Mitigazione: tutte le parti in gioco sono esortate a intraprendere unitamente azioni audaci e immediate per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C;
  • Adattamento: i Paesi coinvolti dovranno garantire che la Conferenza delle Parti compia i progressi necessari per adattarsi il meglio possibile ai nuovi scenari climatici dettati dal climate change. L’obiettivo globale mirato all’adattamento si deve principalmente ai risultati raggiunti dalla Cop26 di Glasgow, ma la Cop27 odierna deve rappresentare l’occasione per compiere finalmente quei progressi cruciali verso l’adattamento climatico;
  • Finanza: durante la Cop27 i Paesi partecipanti si sono posti l’obiettivo di raggiungere quei progressi specifici in merito al finanziamento per il clima, compresi i 100 miliardi di dollari annuali promessi dai Paesi industrializzati a favore di quelli in via di sviluppo.
  • Collaborazione: rafforzare e facilitare l’accordo nei negoziati è tra le massime priorità per la presidenza della Cop27 per il conseguimento di risultati tangibili. L’avanzamento del partenariato e della collaborazione contribuirà a realizzare i quattro obiettivi e a garantire che il mondo adotti un modello economico più resiliente e sostenibile, in cui gli esseri umani siano al centro dei colloqui sul clima.
I quattro obiettivi della Cop27
I quattro obiettivi della Cop27

Siamo ancora lontani dall’evitare una catastrofe climatica

Nonostante siano passati sette anni dall’Accordo di Parigi sul clima, purtroppo siamo ancora alla ricerca di una strada precisa da percorrere per limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Gli intenti avanzati finora dai governi di tutto il mondo sono ancora lontani dall’obiettivo e, anche ammesso che vengano rispettati per intero, si raggiungerebbero i 2,5°C, che aprirebbe la strada a uno scenario di totale catastrofe climatica.

Non abbiamo ancora una road map credibile per gli 1,5°C – ha commentato il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) -. Anche se gli impegni fossero mantenuti per intero, la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra sarà attorno al 10% di qui al 2030. Per evitare un disastro climatico dobbiamo invece farle calare del 45%”.

E ancora, Simon Stiell, il nuovo segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ha dichiarato: “Le nostre politiche, i nostri business, le nostre infrastrutture, le nostre azioni devono essere tutti allineati all’Accordo di Parigi”.


Nord e Sud del mondo: il nodo principale della Cop27

Come abbiamo spiegato precedentemente, tra i temi e gli obiettivi principali proposti in questa nuova edizione della COP, vi rientra la collaborazione pacifica tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo.

Dunque, se uno dei progetti cardine della Cop27 è delineare un percorso chiave, privo di equivoci e condiviso unanimemente per abbattere le emissioni climalteranti, uno degli aspetti fondamentali è la coltivazione dei rapporti di interdipendenza tra nazioni. Quindi, come ricordato dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, occorre “ricostruire il rapporto di fiducia tra Nord e Sud del mondo”.

Il riferimento è direttamente rivolto all’annosa questione dei finanziamenti per l’adattamento: i paesi in via di sviluppo e più poveri della Terra, infatti, sono i meno responsabili dei cambiamenti climatici, ma ne subiscono comunque le conseguenze peggiori. Per questo motivo, fin dal Cop15 di Copenaghen nel 2009, il mondo ricco si era impegnato a concedere 100 miliardi di dollari all’anno alle nazioni più vulnerabili in modo da consentire loro di adattarsi il meglio possibile ai drastici effetti del cambiamento climatico.

Ma quella somma, 13 anni dopo, non è ancora stata stanziata per intero. La presenza della Cop27 in Africa, dunque, rappresenterà l’occasione per tentare di dare priorità al continente.


La posizione dell’Italia nella Cop27

Nell’Ue, prevediamo di ridurre le emissioni nette di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica al più tardi entro il 2050. In questa prospettiva, l’Italia ha recentemente rafforzato la propria capacità installata di energia rinnovabile ed accelererà questa tendenza in linea con gli obiettivi di REPowerEUqueste le parole della Premier Giorgia Meloni durante la Cop27.

Mantenere gli obiettivi sostenibili e impegnarsi quotidianamente per il loro raggiungimento, queste le dichiarazioni italiane durante la Cop27. L’Italia, oltretutto, ha anche aumentato in modo significativo il suo contributo ai finanziamenti per il clima.


Conclusione

La Cop27 è l’evento più importante a livello mondiale per contrastare i cambiamenti climatici e assicurare al nostro Pianeta il conseguimento degli obiettivi sostenibili per la salvaguardia dell’ambiente.

I progetti ambiziosi di riduzione delle emissioni e della mitigazione del surriscaldamento globale sono necessari per consentirci una sopravvivenza sulla Terra, per assicurare alle nuove generazioni un futuro migliore e per salvaguardare il nostro ricco ecosistema.

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Domande frequenti

Cos'è la Cop27?

La COP (che sta per Conferenza delle Parti) rientra tra i più importanti incontri globali delle nazioni mondiali per affrontare il tema del climate change. Quella di quest’anno è la ventisettesima edizione e si terrà a Sharm el-Sheikh, in Egitto, dal 6 al 18 novembre.

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