Fotovoltaico non produce energia? Cause e soluzioni
Perché il tuo impianto fotovoltaico non produce come dovrebbe?
Gli ultimi dati del rapporto Terna Gaudì hanno confermato la costante crescita del settore fotovoltaico in Italia. Un segno positivo per la transizione energetica del nostro Paese e il passaggio alle fonti rinnovabili.
Sempre più persone, infatti, stanno decidendo di installare un impianto fotovoltaico sul proprio tetto di casa, questo perché comporta numerosi vantaggi sia da un punto di vista ambientale che economico. Avere un impianto fotovoltaico montato sul proprio tetto, infatti, ti permette di sfruttare il suo autoconsumo per alimentare le utenze domestiche consumando direttamente l’energia prodotta dal suo impianto.
Con l’integrazione di una batteria per fotovoltaico, inoltre, potrai raggiungere un autoconsumo del 90%, perché con un impianto fotovoltaico con accumulo si può perseguire la strada dell’indipendenza energetica senza doversi preoccupare del rialzo dei prezzi in bolletta.
Ma cosa succede se l’impianto fotovoltaico non produce come dovrebbe? Un calo di produzione può dipendere da diversi fattori tecnici, che vanno dal pannello fotovoltaico che non produce ampere a una stringa fotovoltaica difettosa, fino al caso più grave in cui l’inverter non produce corrente.
In questo articolo analizziamo le cause principali e ti spieghiamo come intervenire per riportare il tuo impianto solare alla massima efficienza.
Sei pronto? Iniziamo!
Le principali cause di un pannello fotovoltaico che non produce
Se il tuo impianto fotovoltaico produce poca energia e i livelli di produttività sono in calo, potrebbe esserci un problema di natura tecnica.
Di seguito, esaminiamo insieme le tre principali problematiche che possono compromettere la produzione di un sistema solare. Tali malfunzionamenti potrebbero indicare la necessità di un revamping dell'impianto, specialmente se sono trascorsi diversi anni dall'installazione e non sono mai stati effettuati interventi di manutenzione.
Ecco le tre principali problematiche legate alla riduzione della produzione di un impianto fotovoltaico:
- Hot-Spot
- Delaminazione
- Effetto PID
Vediamole nel dettaglio una per una!
Hot-spot: cosa succede quando il pannello si surriscalda
L’hot-spot è un fenomeno che riguarda il surriscaldamento delle celle ombreggiate o sporche di un sistema solare e compromette conseguentemente il funzionamento del pannello.
In questo frangente la cella ombreggiata smette di funzionare, mentre le altre celle del modulo continuano a svolgere la loro funzione polarizzando inversamente la cella ombreggiata. La corrente dunque che attraversa questa cella produce un aumento di temperatura, surriscaldandola, estendendo questa problematica a cascata su tutto l’impianto fotovoltaico.
Cosa comporta il fenomeno dell’hot-spot? Inizialmente si avrà una perdita di producibilità del pannello solare fotovoltaico. Se l’impianto fotovoltaico non è progettato efficientemente e il diodo non contiene il problema, la perdita di produzione di energia si ripercuoterà esponenzialmente su tutto il sistema solare.
Nei casi peggiori ed estremi il surriscaldamento delle celle fotovoltaiche può portare allo scioglimento delle saldature arrivando addirittura a provocare un incendio.
Perché avviene e come intervenire
Questo fenomeno si verifica - oltre a dei difetti di produzione - perché un punto specifico del pannello solare fotovoltaico è ombreggiato, oppure vi è presente della sporcizia localizzata.
Per identificare il problema è necessario essere in possesso di apparecchiature tecniche per la conduzione di un’indagine termografica. In alternativa, il primo segnale da tenere in considerazione è sicuramente il calo di produzione di energia che, a seconda dell’entità della problematica, può essere più o meno esponenziale.
Anche la prevenzione è molto importante in questo frangente. Si può evitare il problema in primis assicurandosi una buona progettazione dell’impianto fotovoltaico e, in fase di installazione, prevenendo l’ombreggiatura. Anche una buona e costante pulizia dei pannelli può fare la differenza nella compromissione della produzione di un impianto fotovoltaico.
Delaminazione: perché un pannello fotovoltaico non produce più energia
La delaminazione di un pannello solare fotovoltaico consiste nel distaccamento degli strati centrali, ovvero l'EVA (Etilene-Vinil-Acetato) e le celle fotovoltaiche, dal vetro esterno e dal backsheet. Questo fenomeno comporta una perdita di isolamento, che può causare un surriscaldamento del modulo fotovoltaico. Il surriscaldamento, a sua volta, può portare a una diminuzione dell'efficienza del pannello e a un potenziale danno a lungo termine.
Se il distaccamento degli strati è particolarmente esteso, possono formarsi bolle d'aria interne al pannello. Queste bolle creano vuoti che permettono all'umidità di penetrare negli strati del modulo. L'ingresso di umidità può provocare l'ossidazione delle celle fotovoltaiche, compromettendo ulteriormente la funzionalità e la durata del pannello. L'ossidazione può ridurre la capacità delle celle di convertire la luce solare in energia elettrica, peggiorando così le prestazioni complessive dell'impianto fotovoltaico.
Oltre a questi problemi, la delaminazione può anche aumentare il rischio di cortocircuiti e altri malfunzionamenti elettrici, rendendo l'impianto meno sicuro. Pertanto, è fondamentale monitorare regolarmente lo stato dei pannelli fotovoltaici e intervenire prontamente in caso di delaminazione, per evitare danni gravi e prolungare la vita utile del sistema.
Perché avviene e come intervenire
L’usura dei pannelli fotovoltaici è tra le cause principali della delaminazione. Nel caso in cui però questa problematica si manifesti precocemente, la causa è da ricercarsi nella scarsa qualità della lavorazione del pannello solare fotovoltaico.
I produttori meno seri, infatti, a volte diminuiscono il tempo di laminazione degli strati centrali per aumentare la produttività della catena di produzione, abbassando inevitabilmente la qualità del pannello fotovoltaico, diminuendone così l’aspettativa di vita.
Sfortunatamente la delaminazione è una problematica che compromette la funzionalità del modulo fotovoltaico e non è conveniente ricorrere alla sua riparazione per ripristinare l’isolamento. Quindi, per non peggiorare la produttività dell’intero impianto fotovoltaico, bisognerà sostituire i pannelli fotovoltaici. Altrimenti, se la delaminazione è superficiale, il modulo fotovoltaico può essere riutilizzato in microinstallazioni a bassa tensione.
Effetto PID: la degradazione che riduce la resa solare
L’effetto PID (Potential Induced Degradation, tradotto la degradazione indotta da potenziale) consiste nella degradazione dell’effetto fotovoltaico e di conseguenza il depotenziamento delle celle.
La degradazione dell’effetto fotovoltaico si verifica quando c’è una fuga di elettroni con una dispersione verso terra, attraverso la cornice del pannello e con la generazione di una corrente di dispersione. I moduli fotovoltaici più soggetti a questa problematica solitamente sono quelli monocristallini a film sottile.
L’effetto innescato dall’effetto PID produce una degradazione che può essere di due tipologie: reversibile o irreversibile:
- Reversibile: si parla di polarizzazione
- Si parla di elettro-corrosione
L’effetto PID può ridurre la potenza dell’impianto fino al 70%, con gravose conseguenze economiche.
Perché avviene e come intervenire
L’effetto PID è comune nei pannelli solari prodotti tra gli anni 2007 e 2013 e in caso di alta temperatura, alta umidità e alta tensione. Nei pannelli vecchi questo effetto non era stato ancora risolto dai produttori, ma oggi esistono già delle soluzioni anti-PID integrate.
La soluzione più economica per contrastare l’effetto PID è quella di rigenerare i moduli sottoponendo le stringhe a una tensione elevata e positiva rispetto alla terra durante la notte. Se la degradazione fotovoltaica è in uno stato avanzato, invece, sarà necessario sostituire i pannelli solari difettosi.
È bene specificare che attualmente la maggior parte dei pannelli fotovoltaici in commercio sono certificati e dispongono di soluzioni anti-PID integrate, inseribili anche in un secondo momento.
Adesso andiamo a vedere nel dettaglio altre problematiche comuni che puoi incontrare se sei in possesso di un impianto fotovoltaico.
Cosa fare se una stringa fotovoltaica non produce energia
Una stringa fotovoltaica è composta da più pannelli collegati in serie: se anche uno solo presenta un problema, l’intera stringa può smettere di produrre correttamente. Questo accade spesso a causa di ombreggiamenti, celle difettose o connessioni allentate.
Se noti che una stringa fotovoltaica non produce energia, il primo passo è verificare i cablaggi e le connessioni dei pannelli. Può trattarsi di un semplice distacco o di un danno dovuto all’usura. In altri casi, invece, il malfunzionamento dipende da un guasto più serio, come un diodo bypass difettoso o un pannello compromesso da hot-spot o delaminazione.
Per risolvere, è consigliato eseguire test specifici con strumenti di diagnostica (es. analizzatori di stringa) e, se necessario, sostituire il pannello difettoso per ripristinare la continuità della catena. Un controllo professionale garantisce una diagnosi rapida e la piena efficienza dell’impianto.
Perché l’inverter fotovoltaico non produce corrente?
L’inverter è il cuore dell’impianto solare, perché trasforma l’energia continua (DC) prodotta dai pannelli in corrente alternata (AC) utilizzabile in casa. Quando l’inverter fotovoltaico non produce corrente, l’intero impianto si ferma.
Le cause più comuni possono essere:
- Errori di configurazione o impostazioni errate;
- Sbalzi di tensione o interruzioni nella rete elettrica;
- Guasti elettronici interni, come condensatori danneggiati;
- Surriscaldamento, spesso dovuto a mancanza di ventilazione o polvere.
Se il problema persiste, è importante controllare sul display o tramite app i messaggi di errore dell’inverter e consultare il manuale del produttore. In caso di guasto hardware, sarà necessario l’intervento tecnico per la riparazione o la sostituzione dell’apparecchio.
Come prevenire cali di produzione del fotovoltaico
La migliore strategia per evitare che l’impianto fotovoltaico perda efficienza nel tempo è la prevenzione. Un impianto fotovoltaico che produce poco non sempre ha un difetto grave: spesso bastano piccoli accorgimenti per mantenere costante la resa.
Ecco alcune buone pratiche di manutenzione:
- Pulizia regolare dei pannelli, per rimuovere polvere, foglie o escrementi di uccelli che riducono l’assorbimento solare.
- Controllo periodico delle stringhe e dei cablaggi, per individuare tempestivamente connessioni allentate o ossidate.
- Monitoraggio costante della produzione, tramite app o portale dell’inverter, per rilevare cali improvvisi.
- Ispezioni professionali, almeno ogni 2-3 anni, per verificare lo stato dei moduli e prevenire fenomeni come hot-spot, PID o delaminazione.
Investire nella manutenzione preventiva significa allungare la vita dell’impianto e massimizzare il ritorno economico dell’investimento solare.
Per concludere
In sintesi, se noti che il tuo impianto fotovoltaico produce poca energia o addirittura non produce più, le cause possono essere diverse. La prevenzione è sicuramente l’azione migliore e diretta per evitare che si verifichino e per assicurarsi la migliore esperienza solare possibile, ed è per questo che la manutenzione e la pulizia dei pannelli sono azioni fondamentali da eseguire con cura e periodicamente.
In Otovo ci affidiamo solo ai migliori produttori di hardware fotovoltaici per assicurare la qualità migliore ai nostri clienti.
Ma non ci limitiamo ai pannelli solari! Presso Otovo puoi trovare una vasta gamma di prodotti, tra cui:
- Batterie di accumulo: Queste consentono di immagazzinare l'energia solare prodotta durante le ore di luce del giorno e utilizzarla quando necessario, anche durante la notte o in caso di blackout. Ciò aumenta l'autoconsumo di energia pulita e offre una maggiore autonomia energetica, riducendo ulteriormente la dipendenza dalla rete elettrica nazionale.
- Pompe di calore: Questi dispositivi altamente efficienti consentono di riscaldare o raffreddare gli ambienti domestici sfruttando l'energia termica presente nell'aria, nell'acqua o nel terreno. Integrando le pompe di calore con un impianto fotovoltaico, è possibile massimizzare l'efficienza energetica dell'edificio e ridurre ulteriormente l'impatto ambientale legato al riscaldamento e al raffreddamento.
- Colonnine di ricarica per auto elettriche: Con l'interesse crescente per la mobilità sostenibile, le colonnine di ricarica per auto elettriche sono sempre più importanti. Integrando le colonnine di ricarica con un impianto fotovoltaico, è possibile ricaricare facilmente i veicoli elettrici utilizzando l'energia solare prodotta dall'impianto, contribuendo così a ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra legate ai trasporti su strada.
Domande frequenti
Una scarsa produzione del proprio impianto fotovoltaico solitamente è data da tre problematiche principali: il fenomeno hot-spot, la delaminazione e l’effetto PID.
Sì, con il passare degli anni un impianto fotovoltaico può ridurre la propria efficienza fino a smettere di produrre correttamente. Ogni pannello solare ha infatti un tasso di degrado naturale che varia in base alla qualità dei materiali: mediamente, dopo 20-25 anni, la produzione può calare del 15-20%.