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L’importanza e la necessità di passare alle fonti di energia pulita e rinnovabile ormai è quasi un imperativo. Soprattutto in Europa, colpita profondamente dalla crisi energetica, nonché climatica, è diventato un impegno portato avanti da numerose iniziative.

È dunque necessario installare più rapidamente il fotovoltaico, ma bisogna farlo per mezzo di progetti rispettosi della natura e in grado di favorire la partecipazione di tutti cittadini e le comunità locali, in modo che diventino prosumer attivi della transizione energetica.

In questo articolo ti vogliamo parlare del progetto che un gruppo di associazioni internazionali sta portando avanti per evidenziare quelle che dovrebbero essere le priorità nello sviluppo del solare e accelerare così la realizzazione di impianti fotovoltaici sostenibili.

Se prima di continuare la lettura desideri contribuire anche tu alla rivoluzione di Otovo, digita il tuo indirizzo nella barra sottostante e calcola subito un preventivo gratuito per il tuo impianto.

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COP 29

La COP29, tenutasi a Baku (Azerbaigian) dall’11 al 22 novembre 2024, ha rappresentato un momento cruciale nella lotta globale contro il cambiamento climatico, ponendo al centro del dibattito la finanza climatica. Dopo il focus sulla transizione energetica della COP28 di Dubai, l’appuntamento di Baku ha cercato di fare chiarezza su chi dovrebbe pagare – e quanto – per affrontare le conseguenze della crisi climatica.

Il principale risultato è stato l’accordo su un nuovo obiettivo globale di finanziamento per il clima: 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035, con l’intento di mobilitare complessivamente 1.300 miliardi annui da fonti pubbliche e private. Si tratta di un netto passo avanti rispetto ai 100 miliardi promessi (e spesso disattesi) dal 2009, ma per molti paesi in via di sviluppo questa cifra resta ancora lontana dai reali bisogni per affrontare eventi estremi, siccità, migrazioni forzate e perdita di biodiversità.

Un altro risultato importante è stato il via libera alle regole operative del mercato del carbonio, previste dall’articolo 6 dell’Accordo di Parigi. Questo permetterà finalmente agli Stati di scambiare crediti di carbonio in modo regolato, un passo fondamentale per creare fiducia e integrità nel sistema. Tuttavia, rimangono forti preoccupazioni sulla qualità dei crediti e sui reali benefici per l’ambiente.

Deludente, invece, la posizione della COP29 sui combustibili fossili. A differenza dell’edizione precedente, non è stato raggiunto alcun accordo vincolante su un phase-out globale, ovvero l’eliminazione graduale di carbone, petrolio e gas. Una scelta che ha sollevato forti critiche da parte di ONG, esperti climatici e del Segretario Generale dell’ONU, António Guterres.


Le 7 azioni per il fotovoltaico sostenibile

Nella COP precedente, invece, erano state approvate le sette richieste chiave che possono garantire lo sviluppo di un fotovoltaico più sostenibile.

Queste azioni, si legge, devono avvenire entro e tramite un percorso preciso, in grado di premiare non solo la rapidità ma anche la qualità delle installazioni.

Nello specifico, le azioni sono:

LE 7 AZIONI
Salvaguardare l'obiettivo minimo del 45% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 a livello UE
Individuare rapidamente aree prioritarie a basso impatto ambientale per l'installazione di impianti fotovoltaici
Potenziare gli organici con personale qualificato per accelerare il rilascio delle autorizzazioni a livello locale e nazionale
Semplificare le procedure per gli impianti fotovoltaici integrati negli edifici
Considerare la rete elettrica come elemento chiave nella pianificazione e autorizzazione degli impianti
Applicare rigorosamente la normativa ambientale esistente
Promuovere il coinvolgimento attivo di cittadini e comunità locali nella transizione energetica

In particolare nel punto 2, ovvero quello relativo alla necessità di designare rapidamente le aree prioritarie a minore impatto ambientale, il consorzio chiarisce quali sono tali zone:

  • Parcheggi
  • Tetti
  • Siti industriali o terreni di proprietà pubblica
  • Aree accuratamente designate a bassa biodiversità e non destinate a misure di ripristino della natura
  • Aree in cui i progetti agrovoltaici ottengono impatti positivi sulla natura circostante

Conclusione

Come spiegato da Seda Orhan, il Coordinatore della Campagna per le Energie Rinnovabili di CAN Europe, “I 7 punti saranno fondamentali per la transizione ecologica entro il 2030. [...] Perché questa trasformazione sia un successo, sarà necessario che le politiche in materia di clima, energia e biodiversità siano considerate in modo olistico e che si rafforzino a vicenda”.

All’interno di questo grande piano verso un futuro più sostenibile ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, e contribuire dunque a compiere una buona azione per il domani.

Noi di Otovo sappiamo che tutti i cittadini possono essere protagonisti di questo percorso passando all’energia solare grazie a un impianto fotovoltaico. Per questo motivo accompagnamo i nostri clienti nella scelta del miglior sistema e aiutandoli a comprendere le loro principali esigenze.

Siamo felici di sapere che grazie a noi tanti italiani hanno iniziato la loro rivoluzione solare, e che sempre di più lo faranno!

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Domande frequenti

In che cosa consiste il processo di transizione energetica?

La transizione energetica indica il passaggio da un mix energetico centrato sui combustibili fossili a uno a basse o a zero emissioni di carbonio, basato sulle fonti di energia rinnovabili.

Quali sono i numeri del fotovoltaico in Europa?

Dagli ultimi dati registrati, siamo giunti a un totale di 338 GW di capacità cumulata.

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