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Pannelli solari, obblighi per edifici residenziali e altre novità

La sostenibilità e la transizione energetica sono le principali tematiche sollevate nei tavoli di discussione europei per contrastare la condizione di crisi ambientale ed economica che sta caratterizzando la nostra epoca.

Numerosi piani d’azione - come il Next Generation EU, il PNRR e il RepowerEU - sono stati avviati dai governi di tutta Europa per risollevare le sorti energetiche ed economiche del nostro territorio, e quella degli scorsi giorni è l’ultima notizia positiva che ci proietta ulteriormente verso la ripresa economica e ambientale.

Oggi andiamo a parlare della nuova direttiva europea Case Green e vediamo che cosa prevede.

Ma prima di entrare nello specifico dell'argomento nel corso di questo articolo, scegli anche tu di passare all’energia solare con Otovo! Immetti l’indirizzo di tuo interesse nella barra di ricerca sottostante e calcolati un preventivo gratuito e personalizzato per un impianto fotovoltaico, tra le principali risorse rinnovabili per aiutare il nostro Paese e velocizzare la transizione energetica.

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Case green: di cosa si tratta

La nuova direttiva sulle abitazioni ecologiche ha ottenuto il via libera dagli Stati membri dell'Unione Europea. Durante la riunione del Consiglio Ecofin dell'UE del 12 aprile 2024, i ministri europei hanno confermato l'accordo raggiunto con il Parlamento europeo lo scorso dicembre sulle nuove normative volte a rendere il parco immobiliare dell'UE a emissioni zero entro il 2050.

Sebbene Italia e Ungheria abbiano espresso voto contrario all'intesa, la Repubblica Ceca, la Croazia, la Polonia, la Slovacchia e la Svezia si sono astenute. La direttiva sarà ora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea e diventerà efficace 20 giorni dopo la pubblicazione.

A partire da quel momento, i Paesi membri avranno due anni di tempo per recepirla. Ciascuno Stato sarà tenuto a presentare un piano di riduzione dei consumi, nel quale dovrà spiegare il proprio approccio per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla direttiva.

I contenuti della direttiva

La direttiva stabilisce che gli Stati membri devono ridurre il consumo di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

Il 55% di questa riduzione deve essere conseguito attraverso la ristrutturazione del 43% degli edifici con le prestazioni energetiche più scadenti. Sarà responsabilità dei singoli Paesi definire nei loro piani nazionali le strategie per raggiungere questi obiettivi. Inoltre, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. La direttiva prevede inoltre che gli Stati possano decidere di esentare specifici tipi di edifici dalle norme, come edifici storici, luoghi di culto o edifici militari.

Ristrutturazioni in Italia

Secondo una valutazione della Fillea-Cgil, entro il 2030 le ristrutturazioni coinvolgeranno circa il 15% degli edifici classificati nelle categorie energetiche F e G, mentre entro il 2033 coinvolgeranno circa il 26% degli edifici con la classe energetica più bassa. Ciò implica che nel corso dei prossimi anni sarà necessario riqualificare oltre 500.000 edifici pubblici e circa 5 milioni di edifici privati con le prestazioni energetiche più scadenti.

Costi e risorse

La Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessari investimenti annuali pari a 275 miliardi di euro per la trasformazione energetica del parco immobiliare, il che rappresenta un aumento di circa 152 miliardi di euro rispetto alle attuali risorse.

Non sono previsti fondi specifici per questo scopo, ma i Paesi avranno la possibilità di utilizzare i finanziamenti dell'Unione Europea per sostenere tali interventi, compresi il Fondo sociale per il clima, il Recovery Fund e i Fondi di sviluppo regionale.

Tuttavia, non è ancora chiaro come verranno selezionati gli edifici prioritari per gli interventi, rendendo difficile fare stime precise sui costi che le famiglie dovranno sostenere per i lavori. Le prime valutazioni indicano che tali spese potrebbero variare da un minimo di 20-30 mila euro a famiglia fino a un massimo di 50-60 mila euro per conformarsi alla nuova normativa.

Pannelli solari obbligatori

La direttiva stabilisce che sarà obbligatorio installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e non residenziali, con una progressione graduale che va dal 2026 al 2030.

I requisiti varieranno in base alle dimensioni degli edifici. Per esempio, per tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 metri quadrati, il termine ultimo per l'installazione è fissato al 31 dicembre 2026. L'installazione graduale di impianti solari sarà obbligatoria solo se risulterà "tecnicamente ed economicamente fattibile", come specificato nel testo.

Inoltre, i paesi dell'Unione Europea avranno l'obbligo di eliminare completamente le caldaie a gas entro il 2040. Tuttavia, già a partire dal 2025 non saranno più concesse agevolazioni fiscali per gli impianti tradizionali, ma solo per quelli ibridi, che combinano una caldaia a gas con una pompa di calore.


Conclusione

Anche tu, nel tuo piccolo, puoi dare il tuo contributo. Installa un impianto fotovoltaico integrato a una pompa di calore e inizia al più presto a produrre energia pulita! L’energia solare è una fonte rinnovabile gratuita e benefica, poiché non produce emissioni di CO2 nell’atmosfera ed è la prima alleata a contrastare il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

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Domande frequenti

Cos'è la direttiva Case green?

La direttiva Case green recentemente approvata dal Parlamento europeo è un piano d’azione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in modo da perseguire la transizione energetica e contrastare la crisi economica ed energetica.



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