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Pannelli solari, obblighi per edifici residenziali e altre novità

La sostenibilità e la transizione energetica sono le principali tematiche sollevate nei tavoli di discussione europei per contrastare la condizione di crisi ambientale ed economica che sta caratterizzando la nostra epoca.

Numerosi piani d’azione - come il Next Generation EU, il PNRR e il RepowerEU - sono stati avviati dai governi di tutta Europa per risollevare le sorti energetiche ed economiche del nostro territorio, e quella degli scorsi giorni è l’ultima notizia positiva che ci proietta ulteriormente verso la ripresa economica e ambientale.

Anche se non è il passo finale, il 14 marzo il Parlamento europeo ha approvato la direttiva case green.

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Case green: approvata la direttiva dal Parlamento Ue

Successivamente alla riunione in plenaria a Strasburgo, il Parlamento europeo ha approvato in prima lettura la direttiva Case green, la riforma sulle prestazioni energetiche degli edifici.

I voti a favore sono stati 343, i contro 216 e le astensioni 78 e, a prescindere dai negoziati ancora in atto, di per sé questa è già un passo avanti sulla strada del nuovo provvedimento per la conquista dell’efficienza energetica.

Attualmente siamo in attesa del testo finale, successivo al negoziato con il Consiglio, dal momento che su diversi punti le posizioni delle due istituzioni sono differenti.


I contenuti della direttiva

Il testo approvato è riconducibile a quello licenziato dalla commissione parlamentare Industria.

Ma cosa è previsto al suo interno? Eccoti di seguito l’elenco dei punti principali che interessano gli edifici residenziali:

  • Classe energetica E entro il 2030
  • Classe energetica D entro il 2033
  • Gli edifici nuovi dovranno essere a emissioni zero dal 2028, per quelli pubblici la scadenza è al 2026

L’obiettivo della direttiva sulle case green è quello di portare un’ondata di ristrutturazioni per efficientare le prestazioni energetiche degli edifici che, complessivamente, sono responsabili di circa il 40% del consumo totale di energia dell’Ue e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. L’azione principale della direttiva è quella di agire in maniera prioritaria sul 15% degli edifici più energivori, che verranno identificati dai vari stati membri con la classe energetica più bassa, ovvero la G. Per quanto riguarda l’Italia, tale categoria si attesta su circa 1,8 milioni di edifici residenziali (su un totale di 12 milioni, secondo l’Istat). Il raggiungimento di questi obiettivi energetici sostenibili, oltretutto, potrebbe dare la possibilità alle varie realtà di conseguire la certificazione LEED, lo standard di certificazione energetica e sostenibilità più diffuso al mondo.

Gli edifici nuovi, inoltre, laddove sia tecnicamente ed economicamente possibile, dovranno dotarsi di pannelli solari entro il 2028. Per gli edifici residenziali sottoposti a ristrutturazioni importanti la data limite è il 2032.

La direttiva Case green
La direttiva Case green

Sono previste eccezioni per i monumenti e i Paesi possono decidere di escludere alcuni edifici storici, chiese e luoghi di culto, scuole.

Impianti solari, nuovi edifici, non residenziale

Nel testo della direttiva Ue ci sono indicazioni anche per quanto riguarda gli edifici non residenziali, gli impianti solari e le nuove costruzioni.

Nello specifico, già a partire da gennaio 2026 scatterà l’obbligo di realizzare i cosiddetti Zeb (Zero emission buildings) per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di enti pubblici. Negli altri casi, invece, la scadenza è al 2028.

Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, questi dal recepimento della direttiva diventeranno obbligatori in tutti i nuovi edifici pubblici e in quelli non residenziali. A seguire, entro il 31 dicembre 2026 l’obbligo scatterà anche per gli edifici pubblici e non residenziali già esistenti. E così via, fino al 31 dicembre 2032, quando l’obbligo scatterà per tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti.

Gli edifici di proprietà pubblica e non residenziali dovranno raggiungere la classe E dal 2027 e la classe D dal 2030.

Bonus casa

Nella direttiva si parla anche di bonus edilizi e, tal riguardo, salteranno gli incentivi per le caldaie a gas.

C’è una specifica da fare, però, ovvero che la direttiva non considera non considera impianti di riscaldamento a combustibili fossili i sistemi di riscaldamento ibridi (pompa di calore e caldaia a condensazione) e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili (come l’idrogeno o il biometano). Resterà dunque aperta l’agevolazione per altre tecnologie.


Conclusione

Seppure manchi l’approvazione del testo finale, la prima fase di ufficializzazione della direttiva Case green è un ottimo passo avanti per il conseguimento della transizione energetica e, soprattutto, il risollevamento economico ed energetico dell’Europa.

Anche tu, nel tuo piccolo, puoi dare il tuo contributo. Installa un impianto fotovoltaico sul tuo tetto e inizia al più presto a produrre energia pulita! L’energia solare è una fonte rinnovabile gratuita e benefica, poiché non produce emissioni di CO2 nell’atmosfera ed è la prima alleata a contrastare il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

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Domande frequenti

Cos'è la direttiva Case green?

La direttiva Case green recentemente approvata dal Parlamento europeo è un piano d’azione per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, in modo da perseguire la transizione energetica e contrastare la crisi economica ed energetica.



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