Piano Operativo di Sicurezza (POS): la nostra guida
Tutto ciò che devi sapere sul POS
Come già visto nei nostri articoli precedenti, per compiere determinati lavori in campo fotovoltaico esistono specifiche certificazioni senza le quali non è possibile operare in modo sicuro.
Oltre alla FER e al DVR di cui già tu abbiamo parlato, oggi ci concentriamo sul Piano Operativo di Sicurezza e su tutte le sue caratteristiche, analizziamo insieme cos'è il POS semplificato e perché è fondamentale per qualsiasi impresa che si occupi di fotovoltaico.
Senza questo documento non si può parlare di corretta sicurezza sul lavoro, la sua stesura è un passaggio fondamentale che deve tener conto di tutti i possibili pericoli a cui il lavoratore può andare incontro e fornire tutte le corrette misure di prevenzione.
Se sei pronto a conoscere di più su questo argomento, continua a leggere il nostro articolo e scopri con Otovo tutte le sue particolarità.
Pronto? Iniziamo!
Piano Operativo di Sicurezza (POS): di cosa si tratta
Il Piano Operativo di Sicurezza (o POS) è un documento contenente tutte le informazioni sulla sicurezza che devono essere adottate nei cantieri e nelle unità produttive, per eliminare il rischio di infortunio.
La normativa stabilisce che tale documento è sempre obbligatorio nelle le imprese che operano, anche in subappalto, all'interno di cantieri, compresi quelli temporanei o mobili.
Chi si occupa di redigere il POS è il datore di lavoro, che è tenuto a realizzarlo per ogni cantiere, a firmarlo e a predisporlo a tutti gli interessati prima dell’avvio dei lavori.
In caso di mancata o incompleta elaborazione, il datore rischia una pena detentiva fino a 8 mesi e una sanzione da 3.000€ a 15.000€.
Si tratta però di un documento obbligatorio solo per certi tipi di aziende, nello specifico non è necessario per i lavoratori autonomi e le imprese pubbliche.
A chi è diretto il POS
Dopo essere stato redatto, il Piano Operativo di Sicurezza deve essere consegnato a tutti i membri dell’impresa esecutrice o di quella a cui si subappalta il lavoro.
Nel primo caso, il datore di lavoro deve effettuare la consegna del POS almeno 15 giorni prima dell'ingresso in cantiere e consegnarne una copia al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione (chiamato CSE) che avrà il compito di verificarne l'idoneità e quindi accettarlo o rifiutarlo.
In caso di impresa subappaltatrice la consegna deve essere invece effettuata almeno 30 giorni prima dell'ingresso in cantiere e consegnata al datore di lavoro dell'impresa esecutrice, che si occuperà di recapitarla al suo CSE.
Il contenuto del POS
Ogni azienda ha la possibilità di redigere un proprio Piano Operativo di Sicurezza a seconda della tipologia di lavoro affrontato.
Tuttavia, esistono delle informazioni che non possono mai mancare, tra cui:
- I dati identificativi dell’impresa;
- Il numero dei lavoratori e le relative qualifiche;
- Le specifiche mansioni svolte;
- La descrizione dell’attività, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
- L’elenco dei macchinari e degli impianti utilizzati;
- Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) a cui sono sottoposti i lavoratori dell’impresa;
- L’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori;
- La documentazione in merito all’informazione e alla formazione fornite ai lavoratori occupati nel cantiere.
Di seguito puoi trovare un’infografica con tutte le informazioni obbligatorie per qualsiasi POS.

POS semplificato: cos’è?
Grazie al Decreto Interministeriale del 12 settembre 2014 è stato stabilito che in determinate circostanze può essere redatto un Piano Operativo di Sicurezza semplificato.
Si tratta di un documento introdotto con lo scopo di rendere la compilazione del POS più semplice, in maniera che chi lo deve redigere possa dare una corretta interpretazione a tutte le voci richieste per legge.
Pur contenendo informazioni meno dettagliate rispetto a un normale POS, il modello semplificato deve comunque fornire esaustivamente tutte le informazioni più importanti riguardo all’attività svolta in cantiere e alla relativa prevenzione e protezione dai rischi.
I benefici derivanti dal Piano Operativo di Sicurezza
Dotarsi di un corretto Piano Operativo di Sicurezza non solo permette a un’azienda di lavorare in modo corretto e rispettando ogni singolo soggetto operante, ma contribuisce inoltre e rendere possibili numerosi vantaggi:
- Il miglioramento della sicurezza in cantiere;
- Una migliore immagine aziendale;
- Una riduzione dei costi per la sicurezza derivanti dalla diminuzione di infortuni e malattie;
- La possibilità di evitare cause legali;
- Una riduzione del tempo speso per gestire le verifiche da parte degli organi di controllo;
- La possibilità di evitare una sospensione dell’attività.
Piano Operativo di Sicurezza e Piano di Sicurezza e Coordinamento: qual è la differenza?
Una delle difficoltà a cui molte aziende vanno incontro quando si tratta di presentare le certificazioni richieste per un determinato lavoro, è il confondere il Piano Operativo di Sicurezza con il Piano di Sicurezza (POS) e il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC).
La differenza tra questi due sta nel fatto che il POS è un documento richiesto a qualsiasi impresa che voglia aprire un cantiere di lavoro, mentre il PSC è necessario quando un’unica azienda affidataria si avvale di altre imprese per l’esecuzione dei lavori, oppure quando nei cantieri sono presenti più imprese che lavorano insieme.
Inoltre, nel PSC sono riportati tutti i rischi che non derivano direttamente dalle attività svolte, come la presenza di linee aeree o condutture sotterranee o di veicoli circolanti nell’area di cantiere.
Conclusione
In questo articolo ti abbiamo fornito una panoramica completa sul POS e su tutto ciò che bisogna conoscere a riguardo.
L’importanza di possedere tale documento è fondamentale per chiunque operi nel settore fotovoltaico, e per noi di Otovo affidarci a esperti abili e certificati è la prima regola.
La sicurezza sul lavoro deve sempre essere la priorità, senza la quale nessun progetto potrà essere eseguito correttamente.
Oggi Otovo collabora con oltre 100 aziende sparse su tutto il territorio italiano, che ci assicurano ogni giorno lavori compiuti in totale sicurezza.
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Chi redige il POS?
Il datore di lavoro è colui che deve occuparsi di redigere il POS. Deve realizzarlo per ogni cantiere, firmarlo e predisporlo a tutti gli interessati prima dell’avvio dei lavori.
Quando è obbligatorio il Piano Operativo di Sicurezza?
La normativa stabilisce che il POS è sempre obbligatorio nelle le imprese che operano, anche in subappalto, all'interno di cantieri, compresi quelli temporanei o mobili. Non è invece necessario per i lavoratori autonomi e le imprese pubbliche.