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Uno studio Otovo sulla mobilità sostenibile a pedali

Negli ultimi anni, sempre più paesi dell’Unione Europea si stanno impegnando nell’obiettivo comune di riduzione delle emissioni di CO2 per evitare il surriscaldamento globale e il cambiamento climatico.

In questo contesto il tema della mobilità sostenibile è uno degli argomenti più discussi tra le politiche ambientali locali, nazionali e mondiali. Infatti, queste sono volte a ridurre l’impatto ambientale della mobilità delle persone e delle merci. Infatti, quando si parla di mobilità sostenibile, si fa riferimento a tutti quei mezzi di trasporto alimentati a energia pulita (come il fotovoltaico), come, per esempio, il monopattino elettrico e le macchine elettriche.

In questo articolo approfondiremo il concetto di mobilità sostenibile descrivendo nel dettaglio uno dei mezzi di trasporto senza motore più amato dagli italiani: la bicicletta. Descriveremo le caratteristiche della e-bike, e capiremo ciò che la differenzia dalla bicicletta elettrica.

Iniziamo!


Che cos'è una e-bike?

La tipologia più diffusa di bicicletta con motore elettrico è quella con la pedalata assistita, detta anche e-bike (i due termini, infatti sono sinonimi). A questo tipo di bicicletta sono applicati un motore elettrico, una batteria al litio e una serie di sensori capaci di rilevare all’istante la forza immessa sui pedali in modo da codificarla per una centralina che calibra il sostegno da restituire al ciclista. È proprio per quest’ultima funzione che si chiama “pedalata assistita”.

Una e-bike, in realtà, può essere considerata una bicicletta normale finché non si mette in funzione il motore. Infatti, quando lo si aziona, il ciclista viene supportato nel suo sforzo seppur debba sempre pedalare, con il vantaggio, però, di poter sempre mantenere il proprio ritmo. La possibilità di aumentare o diminuire manualmente la potenza richiesta al motore è data da un piccolo computer posto sul manubrio; di solito, ci possono essere almeno tre livelli di assistenza elettrica: eco, sport (o trail) e turbo (o boost). Proprio per la possibilità di scegliere uno dei tre livelli di assistenza elettrica, la e-bike può essere utilizzata in qualsiasi contesto, che sia cittadino, di montagna o qualsiasi altro scenario!

Per quanto riguarda le batterie, quelle più recenti sono portatili ed è sufficiente una presa di corrente per poterle ricaricare. Ciò gioca a vantaggio del fotovoltaico, poiché potrai avere la possibilità di ricaricare le tue batterie per la bicicletta elettrica con l’energia prodotta dal tuo impianto solare! La durata di queste batterie dipende, oltre che dall’usura, dal loro utilizzo: infatti, se si imposta la propria bicicletta su un livello di assistenza elettrica elevato (come il turbo), la batteria si scaricherà più velocemente. In media, una carica dura almeno 50 km.

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e-bike e codice della strada

L’Articolo 50 del Codice della Strada è chiaro nella distinzione tra bici muscolare e bici a pedalata assistita: “I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kw la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.

Si hanno delucidazioni al riguardo anche grazie alla Direttiva Europea 2002/24. Tale Direttiva sostiene che le e-bike o “biciclette a pedalata assistita” o EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle) o pedelec sono [...] mezzi dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”. Dunque, niente omologazione e tarda, secondo lo standard europeo EN 15194.


Bicicletta elettrica: le sue caratteristiche

Quali differenze intercorrono tra una e-bike e una bicicletta elettrica, detta anche “speed pedelec”?. Quest’ultima tipologia è assimilabile a un vero e proprio ciclomotore: non è necessario pedalare per farla avanzare, poiché non sussiste il rapporto tra pedalata e motore.

Questo mezzo di trasporto non rispetta la definizione della Direttiva 2002/24 citata precedentemente, e rientra in un regolamento di omologazione che la distingue in L1eA e L1eB.

Vediamo insieme le loro caratteristiche:

  • Le L1eA sono cicli a due o tre ruote progettati con la trazione a pedale ed equipaggiati con motore elettrico ausiliario di potenza nominale inferiore a 1000 W e in grado di esprimere velocità non superiori a 25 km/h;
  • Le L1eB sono i cicli a due o tre ruote dotati di motore elettrico con potenza nominale continua massima sino a 4000 W e velocità di costruzione non superiore ai 45 km/h.

I mezzi identificati sotto la categoria L1eB sono sottoposti alle norme previste per l’impiego dei ciclomotori (come il limite di età, il casco, la targa e l’assicurazione). La categoria L1eA, invece, è definita secondo la dicitura “motocicli a prestazioni ridotte”.

Differenze tra e-bike e bicicletta elettrica
Differenze tra e-bike e bicicletta elettrica

Bosch eBike Systems trasforma la due ruote in una bici elettrica intelligente

Come accennato all’inizio di questo blog, il mondo della smart mobility è in costante innovazione, e si può estendere questo discorso anche specificamente per il mondo delle biciclette.

Al riguardo, Bosch, celebre fornitore di propulsori e batterie elettriche per e-bike ha messo a punto un ecosistema intelligente che riunisce tutti i componenti necessari per la moderna bici elettrica in un unico pacchetto, comodamente gestibile da app. Questa applicazione consente di controllare ogni singola funzione dell’impianto che connette in rete il motore, la batteria e l’unità di comando. E permette di adattare esattamente la bici alle esigenze dell’utente.

Il nuovo ecosistema firmato Bosch è caratterizzato dalla batteria ricaricabile a ioni di litio PowerTube 750, l’ultima nata in azienda. Questo modello è stato progettato per affrontare in modo efficiente e ottimale le lunghe distanze; è caratterizzato da una densità di energia particolarmente elevata e un peso di circa 4,4 kg. La batteria PowerTube 750 può essere integrata nel telaio della e -bike, si carica al 50% in poco più di due ore ed è collegata tramite app grazie al LED Remote - la centrale di comando che permette il passaggio tra le modalità di guida.


e-bike e fotovoltaico

Anche nel caso di una e-bike il fotovoltaico può aiutare. Spesso, infatti, i proprietari di impianti fotovoltaici si ritrovano con energia in eccesso che potrebbe essere utilizzata per ricaricare la batteria di un monopattino elettrico.

In questo modo si riuscirebbe a utilizzare una fonte di energia pulita, l'energia solare, per ricaricare un mezzo di trasporto a impatto zero!

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Le batterie delle e-bike diventano accumuli stazionari

In vista di una crescita esponenziale di monopattini, scooter e bici alimentate con l'elettricità c'è chi ha pensato a un modo per inserire anche questi mezzi di trasporto in un'economia circolare e sostenibile.

Il progetto Lions2Life, lanciato nel 2018 e guidato dal Politecnico di Valencia (all'interno vi partecipa anche l'italiana Erion), mira a creare un nuovo modello di riuso: l'idea di partenza è quella di riciclare le batterie delle bici elettriche non più utilizzabili, per creare accumuli stazionari per impianti a energia rinnovabile.

Il progetto ha messo a punto una tecnologia dedicata con cui riutilizzare le batterie usate delle bici elettriche a patto, però, che queste abbiano uno stato di salute (SoH) residuo superiore all'80%. A conferma del successo di questo innovativo progetto è stato inaugurato a Valencia un impianto di accumulo pilota. Il sistema possiede 560 celle recuperate da oltre 150 batterie di e-bike ed è collegato direttamente ai moduli fotovoltaici installati su una delle strutture off grid del centro d’innovazione “Pinada Lab”.


Il bike-sharing è un servizio ormai attivo in moltissime realtà cittadine che sta contribuendo sempre più al benessere sia ambientale che sociale. Se ancora non conosci i suoi benefici ti consigliamo di dare uno sguardo al nostro carosello Instagram, scorri subito!


Domande frequenti

Come si ricaricano le e-bike?

Con una normale presa di corrente. La velocità di ricarica dipende da vari fattori: tipologia della batteria e soprattutto la sua capacità. Una batteria da 250W si ricaricherà molto più velocemente di una da 500. Oltretutto, se si è in possesso di un impianto fotovoltaico si potrà caricare la e-bike con l'energia prodotta dai pannelli.

In media, quanto dura la batteria a carica completa di una e-bike?

Mediamente, una carica completa dura almeno 50 km.

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