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Come le fonti energetiche rinnovabili rivoluzioneranno il futuro

Le emissioni inquinanti di CO2 continuano purtroppo a registrare nuovi e pericolosi aumenti.

In particolare, quelle legate alla produzione e agli usi energetici stanno sempre più mettendo in allarme il nostro domani e causando non pochi danni al nostro ecosistema, alla nostra salute e società.

Ma il nuovo rapporto pubblicato da IEA sull’andamento delle emissioni nel 2023 ci mostra come, contro ogni aspettativa, questa crescita sia stata meno incisiva del previsto grazie soprattutto alla forte espansione delle fonti di energia rinnovabili.

In questo nuovo articolo andiamo ad analizzare nel dettaglio i dati emersi e quelle che sono le previsioni degli esperti per i prossimi anni in termini di futuro energetico.

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Il nuovo rapporto IEA

Recentemente pubblicato dall'IEA (Agenzia Internazionale dell'Energia), il rapporto "CO2 Emissions" si è concentrato sull'analisi delle emissioni di CO2 relative all'anno appena trascorso.

Se nel 2020 queste erano drasticamente diminuite a causa della pandemia e dei conseguenti lockdown, nel 2021 si è registrato invece un aumento del +6%. Tuttavia, ciò che preoccupava i ricercatori era il nuovo dato: il 2022 è stato segnato da una ripresa, nonostante le difficoltà derivanti dal conflitto russo-ucraino. Tuttavia, un'analisi più approfondita rivela che le emissioni nel 2022 sono aumentate solo dello 0,9%, un dato incoraggiante che suggerisce una crescita molto contenuta, soprattutto grazie alla maggiore adozione di fonti energetiche pulite.


I combustibili fossili

I combustibili fossili sono fonti energetiche formatesi in seguito alla decomposizione di materia vivente, avvenuta milioni di anni fa, che oggi si possono trovare sotto forma di petrolio, di carbone e di gas naturale.

Purtroppo si tratta delle fonti oggi più utilizzate, soprattutto in Italia, per produrre energia e il cui utilizzo causa le più alte emissioni di anidride carbonica.

Mettendo a confronto i dati sulle emissioni nel 2022 e nel 2023, la IEA ha registrato:

  • Un aumento di 1,6% di carbone
  • Un aumento di 2,6% del petrolio
  • Una diminuzione dell’1,6% del gas

Da queste stime emerge inoltre che:

  • 60 milioni di tonnellate addizionali di CO2 possono essere attribuite ai più alti consumi energetici per raffrescare o riscaldare gli edifici, causati dalle condizioni climatiche estreme registrate nel 2023
  • 55 milioni di tonnellate possono essere invece attribuite alle chiusure di impianti nucleari, con la conseguente necessità di utilizzare altre fonti energetiche a più elevata intensità di emissioni

Ma nonostante questi numeri negativi, il report ci dice inoltre che nel 2023 è stata registrata una significativa e forte crescita delle fonti di energia rinnovabili.


Il boom delle rinnovabili

Le fonti di energia pulita hanno infatti coperto il 90% circa della crescita della generazione elettrica del 2023 a livello globale. Eolico e fotovoltaico, in particolare, hanno prodotto circa 275 TWh in più a testa, segnando nuovi record.

Guardando alle diverse aree geografiche, il rapporto osserva che è proprio nell’Unione Europea che le emissioni sono diminuite maggiormente, per un totale di -2,5%.

Risultato dovuto, in primis, alle nuove politiche di risparmio energetico innescate dalla guerra in Ucraina e ai prezzi record del gas che hanno evitato di emettere in atmosfera oltre 550 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Cercando di attuare previsioni concrete su quello che accadrà nei prossimi anni, la IEA conclude il suo rapporto con un occhio inaspettatamente positivo.

Tutti gli studi compiuti mostrano infatti come le rinnovabili siano pronte a crescere e trovare sempre più campo di azione, tanto che secondo la IEA nel 2025 saranno pronte a divenire le fonti di approvvigionamento più utilizzate nel settore energetico.


Per affermare questo è stata necessaria una dettagliata analisi, che ha portato la IEA a prevedere che entro il 2025 la domanda complessiva di energia a livello globale raggiungerà i 29.281 TWh e le rinnovabili copriranno la stragrande maggioranza di questo totale, con una crescita, nei prossimi 3 anni, di 2.450 TWh: circa il 98% della domanda globale.


La nuova proposta dell'UE

Una nuova linea si sta facendo strada. Dopo una serie di incontri, la Commissione Europea ha deciso di proporre all'Unione Europea di ridurre le emissioni nette di gas serra del 90% entro il 2040. Tale obiettivo dovrà ancora ottenere l'approvazione degli Stati membri mediante un voto parlamentare, previsto per la seconda parte del 2024.

In che cosa consiste il nuovo piano per abbassare le emissioni di gas serra? Scopriamolo insieme.

L'obiettivo del piano è trasformare il mix energetico europeo, dando priorità all'energia rinnovabile e nucleare rispetto al carbone, e riducendo l'uso dei combustibili fossili dell'80%. Se il piano verrà approvato e l'obiettivo raggiunto, gli esperti climatici ritengono che l'UE possa avvicinarsi notevolmente alla neutralità carbonica "netta zero" entro il 2050.

Al 2023, l'UE aveva già ridotto le sue emissioni del 33% rispetto ai livelli del 1990, rappresentando ora solo il 7% delle emissioni globali, rispetto al 13% di due decenni fa.

Inoltre, l'UE ha avvertito che il mancato interesse e le mancate azioni necessarie contro il cambiamento climatico comporterebbe maggiori eventi meteorologici estremi e costi aggiuntivi stimati in 2,4 trilioni di euro entro il 2050.

Recentemente, agricoltori provenienti da tutte le regioni europee hanno protestato ampiamente contro le normative ambientali dell'Unione Europea. Questo ha spinto l'UE a rivedere alcuni dei suoi obiettivi più ambiziosi, concedendo su regolamentazioni riguardanti l'uso di pesticidi, il benessere degli animali e la gestione delle terre destinate a restare incolte.


Conclusione

Come abbiamo appena visto, la visione di un domani diverso, green e sostenibile non è solo una lontana utopia ma qualcosa che può e dovrà diventare sempre più concreta.

Il rapporto IEA ci ha mostrato come in pochi anni potremo vedere stravolto il nostro sistema energetico, ma si tratta di un cambio di direzione che ci proietterà verso un nuovo modo di produrre energia e per la prima volta avremo la possibilità di farlo dando una mano al nostro Pianeta, abbattendo sempre di più le emissioni, l’inquinamento e la nostra carbon footprint.

Un futuro come questo è quello che noi di Otovo ogni giorno sogniamo e che vogliamo condividere con sempre più persone, affinché il futuro di tutti noi possa essere diverso, migliore e radioso.

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Domande frequenti

Quali dati emergono dal rapporto della IEA?

Il dato più significativo che si evince dall’ultimo rapporto IEA è che le emissioni globali di CO2 legate agli usi energetici sono aumentate ma meno di quanto si temesse inizialmente, grazie alla forte espansione delle rinnovabili.

Quale futuro attende le rinnovabili?

Il rapporto sottolinea come le fonti di energia rinnovabile siano pronte a crescere e trovare sempre più campo di azione fino a divenire, nel 2025, le fonti di approvvigionamento più utilizzate nel settore energetico.

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